Il maestro di Caravaggio
è un bergamasco: c'è la prova

Gode di qualche notorietà, presso il grande pubblico, soprattutto/solo perché, «il giorno 6 aprile 1584, assume per quattro anni come garzone e allievo il tredicenne Michelangelo Merisi da Caravaggio». Per il resto, di Simone Peterzano, si sa ben poco.

Gode di qualche notorietà, presso il grande pubblico, soprattutto/solo perché, «il giorno 6 aprile 1584, assume per quattro anni come garzone e allievo il tredicenne Michelangelo Merisi da Caravaggio». Per il resto, di Simone Peterzano, in particolare dei suoi primi anni di vita ed attività, si sa ben poco.

Anzi, «di lui, della sua vita, della sua famiglia», sino all'altezza dei primi anni '70 del Cinquecento, quando firma opere importanti come gli affreschi della controfacciata di San Maurizio al Monastero Maggiore a Milano, «non si sapeva assolutamente niente»: così Gianmario Petrò, che, a «I Peterzano tra Bergamo, Venezia e Milano», dedicherà una conferenza domani, lunedì, alle ore 17,30, all'Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo (Sala Galmozzi, via Tasso 4), presentando inediti «Primi documenti bergamaschi».

Primo obiettivo dello studioso, individuare con certezza la famiglia di origine del pittore, tra gli infiniti Pederzani, Peterzani, Pederzini e affini attestati nella Bergamasca; e, di seguito, ricavare informazioni più sicure sulla sua biografia: «La documentazione ritrovata, ricca e importante, parte dalla presenza a Bergamo, dove abitava da prima del 1446, di Pietro figlio di Ambrogio Peterzano da Cornalita, trisnonno di Simone, passando per Maffeo, bisnonno di Simone, trasferitosi a Venezia prima del 1521, per finire con Giacomo curato di Treviolo e il fratello Simone».

Il nostro pittore, appunto. E qui si apre altra questione: «la maggior parte degli studiosi ha dato per scontato che sia nato a Bergamo. Alcune indicazioni portavano invece a cercare lontano, fuori provincia, non solo verso Milano, dove il nostro lavorava, ma soprattutto verso Venezia, dove avevo individuato tracce probabili del nonno e del padre di Simone, là trasferitisi prima del 1521».

E infatti, secondo Petrò, «Simone era nato a Venezia». Questa la novità. «Per quanto di famiglia certamente bergamasca, lui nasce a Venezia, e qui cresce, anche come pittore, almeno sino ai ventiquattro-venticinque anni». Lui diceva che era bergamasco o veneto. «Si sapeva, in base alla dichiarazioni di certi contratti, che era bergamasco. Ma altrettanto bene, in altri documenti, si dichiarava veneto».

Adesso si capirebbe perché: «la famiglia è bergamasca, di Bergamo città, anche se originaria di San Giovanni Bianco. Lui nasce a Venezia perché il nonno si è trasferito a Venezia già prima del 1521».

Leggi di più su L'Eco di domenica 3 marzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA