Giovanni Allevi a «L'Eco»:
La mia Woodstock della classica

«Solo i sogni sono veri, solo l'emozione, l'irriverenza, la passione bruciante creano delle conseguenze, lasciano un segno». Giovanni Allevi la pensa così e per questo si prepara al sogno più grande. «È la storia di un'impresa folle - racconta a L'Eco di Bergamo in un'intervista curata da Ugo Bacci in edicola il 20 agosto -: le filarmoniche più prestigiose del mondo riunite in un'unica grande orchestra sinfonica per scandire insieme i battiti della musica del nostro tempo. Londra, Tokyo, Seul, Tel Aviv, Mosca, Monaco di Baviera, Buenos Aires, New York. Per una sola notte, il primo settembre, il cuore della moderna musica classica sarà l'Arena di Verona».

Filosofo, pianista, compositore di successo, Allevi sembra un cartone animato, ma somiglia sempre più ad un maître à penser della musica di oggi. Amato dal pubblico, inviso a molti critici, va avanti per la sua strada tra dischi di piano solo che intrigano le nuove generazioni e ambizioni più colte legate alla scrittura per grande orchestra.

Mettere insieme la All Stars Orchestra non dev'essere stato facile, ma è certamente significativo, per tanti aspetti, non soltanto musicali. «Considero questo evento come la prima Woodstock della musica classica contemporanea. Non si tratta soltanto di un fatto artistico, ma dell'occasione offerta ad una generazione di ascoltatori di trovarsi per condividere una nuova spiritualità. È un'esigenza che ho percepito empiricamente, dopo tutti questi anni di concerti. Saranno le persone a dare un vero significato al concerto».

Leggi tutta l'intervista su L'Eco in edicola il 20 agosto

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