La «linea sottile» di Mastrovito
vince il pacco d’artista delle Poste

Il nuovo pacco di Poste italiane è made in Bergamo: Andrea Mastrovito ha difatti vinto il concorso «Pacco d’artista» grazie alla sua opera «La linea sottile».

Andrea Mastrovito è partito dalla volontà di ricreare un grande viaggio attorno alla scatola, attraverso l’illustrazione di molteplici personaggi che animano la superficie del pacco in ogni suo lato. Le figure, assemblate utilizzando oltre cento disegni originali e unite tra loro grazie ad un filo, formano una catena infinita. Il disegno fa riaffiorare in superficie tracce, memorie e azioni di questo mondo variegato che gravita fuori e dentro la scatola. Una storia tutta da raccontare di persone, popoli e mondi diversi, intrecciate da un filo che chiude la scatola come un nastro da pacco.

«Una storia tutta da raccontare di persone, popoli e mondi diversi, intrecciate da una “linea sottile” che chiude la scatola come un nastro da regalo». Così i promotori Poste Italiane e Spirito Due presentano “La Linea Sottile”, il progetto con cui Andrea Mastrovito siè aggiudicato l’edizione 2014 del concorso Pacco d’Artista. Nato con l’obiettivo di trasformare in opera d’arte l’iconico pacco giallo utilizzato per le spedizioni, e nel contempo di avvicinare il grande pubblico all’arte contemporanea, il progetto – curato da Valentina Ciarallo e coordinato da Maria Chiara Russo e Nicoletta Guglielmucci – verrà prodotto da Poste Italiane in edizione limitata e distribuito a partire dal mese di dicembre 2014 presso i punti vendita all’interno degli uffici postali italiani.

Oltre al vincitore, nel cui concept «le figure, assemblate utilizzando oltre cento disegni originali e unite tra loro grazie a un filo, formano una catena infinita», gli artisti finalisti quest’anno erano Sergio Breviario, Ludovica Gioscia, Agostino Iacurci, Luana Perilli e Pietro Ruffo.

Andrea Mastrovito è nato a Bergamo nel 1978, vive e lavora a New York. Il lavoro dell’artista, che varia dal disegno al video fino all’installazione ambientale, è incentrato su una rilettura personale e intima della storia dell’umanità. L’elemento chiave è la linea che racchiude in sé un caleidoscopio di significati, dalla storia al mito, dalla società alla relazione con la spazio e l’identità dei luoghi espositivi – canonici o meno – che ospitano le sue opere.

Ha realizzato numerosi interventi permanenti in Italia, Europa e in America, il più recente, assieme a Stefano Arienti, presso la nuova chiesa di S. Giovanni XXIII a Bergamo. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Premio New York nel 2007, il Premio Moroso nel 2011 ed il premio Qui l’arte è di casa nel 2012.

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