La meraviglia del Monastero di Astino
Dopo il restauro visite al via

Grazie all’iniziativa della associazione «Guide turistiche Città di Bergamo» è possibile partecipare a una visita guidata alla chiesa del Santo Sepolcro di Astino, della quale è stato recentemente concluso il restauro esterno e interno.

Quattro le visite in programma: oltre a quella di sabato 1° novembre alle 10, giovedì 6 novembre alle ore 15, sabato 8 novembre alle ore 10 e sabato 15 novembre sempre alle 10. Il ritrovo è davanti alla chiesa di Astino. La quota di partecipazione alla visita guidata è di 5 euro a persona. La prenotazione è obbligatoria a [email protected] oppure 035-344205.

Sul complesso dell’ex monastero di Astino la città di Bergamo nutre molte aspettative. Mentre il cantiere è ancora aperto in varie parti del gigantesco complesso, si sta lavorando per trovare la destinazione migliore per valorizzare l’antica struttura e farne un centro a vantaggio della città e non solo. Per ora solo la chiesa ristrutturata è aperta alle visite.

Numerose sono le spiegazioni che verranno date durante la visita guidata. Qui ogni pietra – si può dire – ha una storia lunga da raccontare. La scalinata di accesso alla chiesa è stata costruita nel ’700 su un terrapieno in precedenza a uso cimiteriale. Da notare una pietra tombale realizzata con una lastra di reimpiego cinquecentesco con epigrafe e stemma del vescovo Silvestro de’ Benedictis di Ambivere; sul verso, una epigrafe di epoca romana. Nelle nicchie della facciata del Settecento statue di San Benedetto e San Giovanni Gualberto.

La navata interna ha una volta a botte intervallata da affreschi realizzati da Giuseppe Brina entro cornici di stucco che rappresentano i santi dell’Ordine vallombrosano (il beato Pietro Igneo e Bernardo degli Uberti). Si notano cornici rinascimentali in cotto dipinte e, sotto, un fregio affrescato con tondi con simboli della Passione. Sulle pareti quattro dipinti murali entro cornici di stucco bianco.

La cappella della Vergine del Rosario conserva una decorazione a stucco del ’600 e un altare del 1713. La lapide nel pavimento ricorda l’istituzione della Scuola del Santo Rosario (1638).

Numerosi gli affreschi e i dipinti di cui è ricca la chiesa. Tra questi «Cristo e la samaritana al pozzo» di Luca Bernardo Sanz (1710); «San Benedetto e Santa Scolastica»; nella volta «San Michele uccide il diavolo»; una «Cacciata dei mercanti dal tempio» (1711); «Nozze mistiche di Santa Gertrude» di Giovanni Paolo Raggi (1700).

La sagrestia è stata realizzata nel 1544 con una volta a ombrello. Ha arredi lignei del ’500, a eccezione del bancone centrale. È visibile un muro di terrapieno che doveva far parte della chiesa primitiva.La valle di Astino è compresa nel Parco Regionale dei Colli di Bergamo. È delimitata a Est dallo sperone della Benaglia, a Nord da San Sebastiano e dai colli del Bastia e di San Vigilio, a Ovest dal colle dominato dalla Villa Bagnada (Mozzo) e dal Castello Presati. I monaci vallombrosani fondarono il monastero del Santo Sepolcro di Astino probabilmente agli inizi del XII secolo.

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