Non le piace perdere, con o senza polenta
Questa è Maria, la cuoca filosofa

«Non mi piace perdere». Maria Acquaroli è una che sa il fatto suo. Tenace e determinata, con modi aggraziati e un fare quasi aristocratico, la 27enne bergamasca è una tipetta concreta: ama cucinare, è preparata e sa come prendere per la gola i suoi giudici.

Cracco l’ha già soprannominata la «cuoca filosofa» e la sua laurea in Filosofia in queste puntate di Masterchef servirà, e anche parecchio: per meglio capire i suoi colleghi e antagonisti, per meglio presentare i suoi piatti, per ribattere ai suoi giudici. Soprattutto dopo che sempre il bel Cracco le ha contestato la polenta, «dura come un sasso».

Ma lei passa oltre, e specifica via Facebook che non è la ««sua» polenta al granoturco. Ma poco importa, ora che è salva e che passa un’altra eliminazione. Ora che ha capito perfettamente: di essere brava, di averlo dimostrato, facendolo capire anche ai suoi colleghi. Che ora la temono e dicono di lei: «Scattante come un levriero e forte come un San Bernardo».

A noi piace guardarla ai fornelli, acuta al punto giusto, cordiale ma senza piaggeria, mai banale negli accostamenti. E con quel tocco bergamasco che ha un sapore genuino: l’inflessione nel suo modo di parlare, la sua scelta degli ingredienti che profuma di Orobie. E poi ci sono quegli occhi chiari che piacciono al pubblico, la giovane età, l’abbraccio con il fidanzato dopo aver passato la selezione.

Ma non solo: ama cucinare e sa cucinare. Si vede da come si muove, si capisce che è una preparata e che questa gara se l’è studiata nei dettagli. Insomma: dietro a quegli occhi chiari, è una che sa calcolare le sue mosse. Vuole vincere e si è preparata. «Come wedding planner realizzo i desideri degli altri, qui a Masterchef voglio realizzare il mio» ha detto. Perché alla base di tutto c’è la passione, vera e genuina, di una ragazza che in un castello è sempre stata abituata a girare tra le sale antiche e i piatti très chic. Lei a organizzare banchetti ci sguazza, ora vuole stare anche ai fornelli, per «raccontare un cibo», il suo, «che parla di bontà e bellezza». La filosofia torna. Noi facciamo il tifo per lei.

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