«Con Expo ci si gioca la faccia»
Accordo anti sciopero nei trasporti

Con Expo ci giochiamo la faccia. La Filt-Cgil di Bergamo, che rappresenta i lavoratori del trasporto, lancia un appello in vista della manifestazione, chiedendo «un patto per il territorio al settore»

Con Expo ci giochiamo la faccia. La Filt-Cgil di Bergamo, che rappresenta i lavoratori del trasporto, lancia un appello in vista della manifestazione, chiedendo «un patto per il territorio al settore». Per settore, stando al segretario generale della Filt, Luca Stanzione, si intendono le seguenti aziende di trasporto pubblico e privato: Atb, Locatelli, Sab, Sacbo (la società che gestisce lo scalo di Orio al Serio), Sai, Tbso e Teb, che messe insieme superano i 2 mila dipendenti.

La premessa è: «Sono preoccupato per la tensione che c’è nel settore dei trasporti bergamaschi». E quando c’è tensione si sa che uno dei possibili epiloghi è lo sciopero. La proposta di Stanzione è questa: «Se le aziende di trasporto si assumono la responsabilità di una contrattazione di secondo livello proficua per i lavoratori, il sindacato si impegna a non aumentare la conflittualità nel settore, in particolare in un periodo così importante come quello di Expo 2015». Stanzione sollecita aziende e sindacati a sedersi intorno a un tavolo e discutere, estendendo l’invito anche alle istituzioni, Comune e Provincia in primis.

Ma vediamo perché il comparto attraversa una fase delicata. Tanto per cominciare, il contratto nazionale del trasporto pubblico è scaduto da ormai sette anni (correva l’anno 2007) e questo non è certo un elemento che contribuisce a creare un clima distensivo.

A questo si deve aggiungere il fatto che il rinnovo degli integrativi procede a rilento. È di giovedì notte la firma dell’ipotesi di accordo sul contratto di secondo livello in Atb (che coinvolge circa 300 dipendenti), che sarà sottoposta al voto dei lavoratori giovedì e venerdì. In busta paga porta 900 euro all’anno, oltre a elementi di welfare (il precedente integrativo era scaduto nel 2012).

È in stand-by, invece, l’accordo di produttività in Sab, scaduto alla fine dell’anno scorso, che «ha visto il sindacato impegnato in due scioperi», sottolinea Stanzione. Mentre «alla Locatelli c’è stata una procedura di raffreddamento dovuta a una decina di giorni di ritardo nel pagamento degli stipendi».

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