Mense, appalti truccati in alcuni comuni lombardi: 11 arresti. Indagini anche a Ranica, il sindaco: «Solo acquisizione di documenti»

L’inchiesta La Guardia di Finanza di Milano ha eseguito nella mattinata di martedì 3 maggio un’operazione anti corruzione. Nella lista dei comuni oggetto di indagine anche Ranica. Il sindaco: «Siamo tranquilli, la gara è stata fatta secondo tutti i crismi. La Finanza ha acquisito documentazione che potrebbe essere utile ai fini delle indagini in corso, non risulta nessun altro coinvolgimento nei confronti di dipendenti ed amministratori del Comune».

La Gdf di Milano ha arrestato 11 persone accusate a vario titolo di corruzione negli appalti per l’affidamento dei servizi di ristorazione collettiva in scuole e istituti per anziani e di pulizie in uffici pubblici, per un valore complessivo di 39 milioni di euro, in diversi comuni dell’hinterland milanese e lombardi (Buccinasco, Cornaredo, Mediglia, Flero). Gli accertamenti della Finanza hanno riguardato anche il Comune di Ranica. «Siamo tranquilli, la gara è stata fatta secondo tutti i crismi» ha affermato il sindaco Mariagrazia Vergani. «Questa mattina - ha poi aggiunto in una nota - la Guardia di Finanza si è recata presso l’Ufficio Comunale preposto semplicemente per acquisire della documentazione che potrebbe essere utile ai fini delle indagini in corso. Non risulta nessun altro coinvolgimento nei confronti di dipendenti ed amministratori del Comune». Le indagini sono concentrate su un appalto del servizio mensa per tre anni di quasi 800 mila euro relativo alla fornitura di cibo per la scuola dell’infanzia, per la primaria e i pasti a domicilio per anziani. La gara è stata effettuata l’estate scorsa ed ad aggiudicarsela è stata una grossa ditta di Milano. Nella mattinata di martedì 3 maggio, gli uomini della Guardia di Finanza si sono presentati in Comune e hanno acquisito alcuni documenti relativi alla gara in questione.

L’indagine della Procura di Milano

Stando alle indagini della Procura milanese, 11 contratti di fornitura sarebbero stati assegnati dagli enti locali a favore delle imprese alle quali erano direttamente collegati alcuni indagati o di altre disposte a pagare una «tangente» compresa fra l’1 e il 2 % del prezzo posto a base d’asta della gara. Dagli accertamenti è emerso come il pagamento delle mazzette avvenisse attraverso «la devoluzione di valore o di somme di denaro in forma rateizzata per tutta la durata della fornitura».I finanzieri hanno, infatti, documentato anche le fasi della consegna di una «bicicletta professionale da corsa, del valore commerciale di 3.000 euro, a favore di un pubblico dipendente corrotto per l’aggiudicazione di una gara del valore di 300.000 euro».

Le intercettazioni

«Se ci danno il 2% sono 50mila euro però da dividere, potremmo fare 20 tu e 20 Antonella che siete là dentro e io 10». Così Carmelo Sparacino, finito in carcere e che lavorava per la Fabbro Food spa, parlava intercettato della spartizione di presunte tangenti per l’appalto «del servizio ristorazione scolastica» per il Comune di Flero (Brescia) da quasi 3 milioni di euro. Emerge dall’ordinanza che ha portato in carcere altre due persone e ai domiciliari 8 indagati. In un’intercettazione del novembre scorso Sparacino parla con Antonietta Monteleone (in carcere), commissario della gara, dicendo che l’appalto «di Ranica», provincia di Bergamo, «erano circa 300 pasti per quasi 6mila abitanti, mentre Flero saranno 500 pasti per circa 9mila abitanti». E i due, sintetizza il gip, «ragionano quindi sulla percentuale da chiedere per la tangente». Così Sparacino: «Ranica gli ho detto l’1 (...) invece gli altri dall’1 al 2%». Poi, lo stesso Sparacino incontra Massimo Manco (in carcere), con diversi incarichi tra cui quello di commissario della gara di Flero, e gli dice: «sono 50mila euro però da dividere, potremmo fare 20 tu e 20 Antonella che siete là dentro e 10 io».

Sparacino, arrestato, al telefono diceva: «Ranica gli ho detto l’1 (...) invece gli altri dall’1 al 2%».

Tra gli arrestati (ai domiciliari) Massimiliano Rottigni, «responsabile del settore Istruzione del Comune di Buccinasco» il cui nome compare nell’imputazione per un presunto appalto truccato sulle mense per gli «asili nido» nella cittadina alle porte di Milano. Il funzionario, secondo l’accusa, sarebbe stato corrotto da rappresentanti delle imprese Sodexo e Fabbro Food con l’assunzione della sua «compagna» in una delle società «da loro controllate» e per favorirli nella gara.

L’inchiesta, si legge, nasce da un esposto dell’aprile 2021 presentato dalla moglie e dalla figlia di Manco, le quali hanno segnalato che l’uomo nei suoi anni di lavoro al settore appalti di Cornaredo aveva ricevuto «regalie dagli imprenditori aggiudicatari o dai fornitori in genere» per favorirli. Anche “soggiorni in hotel», «biglietti per lo stadio» e mobili per la casa.

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