Attesi nel 2025 i primi dati sull'Einstein Telescope

I primi dati tecnici sono attesi nel 2025 e i mesi da qui a fine anno saranno dedicati a un lavoro incessante di diplomazia scientifica: così l'Italia si prepara a far valere la sua candidatura, in attesa della decisione sulla sede dell'Einstein Telescope: quella italiana nell'area della miniera dismessa di Sos Enattos, in Sardegna, o il sito di Euregio Mosa-Reno, nei Paesi Bassi.

"Abbiamo il progetto scientifico", ha detto all'ANSA Antonio Zoccoli, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, a margine della Conferenza degli addetti scientifici delle ambasciate organizzata a Torino dal ministero degli Esteri. Il suo è un osservatorio speciale, in quanto l'Infn è l'ente coordinatore della candidatura italiana per questa grande infrastruttura di ricerca ed è Zoccoli a presentare agli addetti scientifici lo stato di avanzamento del progetto.

"Abbiamo anche il progetto Etic", ha detto ancora Zoccoli riferendosi all'Einstein Telescope Infrastructure Consortium finanziato con 50 milioni di nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. "E' in corso la gara per gli studi di ingegneria civile, per le prospezioni geologiche, per studiare la configurazione dei tunnel, scavo e inoltre per definire costi, tempi e opere di ingegneria civile: è una gara molto importante", ha osservato Zoccoli. "Ci aspettiamo i risultati dal 2025: per quella data noi italiani avremo già una serie di risposte tecniche", ha aggiunto.
Nel frattempo, "penso che da qua a fine anno avremo contati scientifici e diplomatici molto importanti a livello internazionale e con le diplomazie europee".

Si lavora poi all'esame delle possibili soluzioni: una che prevede un singolo sito con la realizzazione di una struttura triangolare dal lato di dieci chilometri e una che prevede una struttura a L con i lati da 15 chilometri. "Decidere in merito ci permetterà di fare nuove stime dei costi", ha detto Zoccoli.

E' stata commissionata poi una ricerca sull'impatto economico che potrà avere la realizzazione dell'infrastruttura e si stanno studiando le opere accessorie, a partire dalla viabilità. Altri studi tecnologici sono condotti in collaborazione con il Cern e per distribuire i dati si sta analizzando la possibilità di una rete veloce in fibra ottica destinata ad avere ricadute positive anche sulle connessioni internet in Sardegna.

Si lavora infine per costruire una rete internazionale: "abbiamo contatti con la comunità scientifica per coinvolgere altri partner e lavoriamo con il coordinamento con l'ambasciatore Ettore Sequi", che ha avuto l'incarico di avviare la discussione politica in Europa. Si dialoga a livello scientifico e diplomatico, infine, anche con i Paesi Bassi, dove sono in corso lavori preparatori e prospezioni geologiche.

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