Dal 2003 il Mare Adriatico è diventato più caldo di 0,09 gradi l'anno

La temperatura nel mare Adriatico e' aumentata ogni anno di 0,09 gradi a partire dal 2003: lo indicano le misure raccolte dall'Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche, in collaborazione con il Centro Previsioni e Segnalazioni Maree del Comune di Venezia. I dati, relativi al periodo fra il 2003 e il 2023, sono stati rilevati dalla piattaforma oceanografica 'Acqua Alta, posizionata in mare aperto, 15 chilometri al largo della costa veneziana, e gestita dallo stesso Cnr-Ismar.

I dati riguardano in particolare le temperature registrate nel settembre 2023 e confrontate con quelle dell'aria registrate dall'osservatorio europeo Copernicus, che indicano il settembre 2023 come il piu' caldo da quando vengono rilevate le temperature dell'aria a livello globale. I dati elaborati dal Cnr-Ismar indicano un'anomalia analoga per quanto riguarda la temperatura dell'acqua. "E' facilmente intuibile l'evoluzione verso un aumento progressivo della temperatura, con un rialzo continuo soprattutto negli ultimi anni e un picco nel 2011, rialzo che diventa maggiormente evidente dopo il 2015", osserva Alvise Benetazzo, ricercatore del Cnr-Ismar.

"Benche' non sia semplice ricavare una precisa identificazione del cambiamento climatico in atto a partire da una serie temporale di 20 anni, i dati raccolti mostrano per il 2023 una condizione in accordo con quella presentata da Copernicus Climate Change Service ed ECMWF, anche se l'intervallo temporale impiegato da quest'ultimo per le sue analisi e' leggermente diverso: il confronto con gli anni iniziali della serie analizzata mostra, infatti, un'anomalia positiva maggiore di +1.5 °C e, complessivamente, un tasso annuo di incremento pari a +0.09 °C".

Mauro Bastianini, del Cnr-Ismar, rileva che "vicino alla superficie del mare gli effetti del riscaldamento possono essere diversi che sulla terraferma: ovviamente, l'effetto globale e' la risultante dell'interazione di tanti effetti locali che possono in qualche misura discostarsi dalle stime fatte per l'intero pianeta". Secondo il ricercatore "e' compito di tutta la comunita' scientifica continuare a raccogliere dati essenziali per comprendere l'evoluzione del sistema Terra e studiare come gli effetti di queste elevate e persistenti temperature si ripercuotono sull'ambiente marino e le specie viventi che lo abitano".

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