L'IA cerca nelle molecole tracce di vita aliena

Analizzare qualsiasi tipo di molecola in cerca di tracce di vita alinea: riesce a farlo con una precisione del 90% l'algoritmo di Intelligenza Artificiale messo a punto dal gruppo di ricerca coordinato da Robert Hazen, dell’Istituto Carnegie negli Stati Uniti. Il nuovo metodo descritto sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, potrà aiutare gli astrobiologi nella ricerca della vita aliena, passata ed eventualmente di quella presente, su Marte.

“Una delle sfide dell’astrobiologia è determinare l’origine dei composti organici che possono esserci, ad esempio, in un meteorite oppure su campioni da Marte”, ha detto l’astrobiologa Daniela Billi, dell’Università di Roma Tor Vergata. Bisogna “capire – ha aggiunto – se quello che abbiamo davanti è il prodotto di un'attività biologica passata, oppure seil risultato di una reazione chimica abiotica, ossia avvenuta in altri modi”. Un aiuto per farlo arriva ora dalla IA, grazie al nuovo algoritmo addestrato con varie tipologie di campioni, fra i quali  cellule viventi, materiali organici all’interno di rocce, meteoriti ricche di carbonio e composti prodotti in laboratorio. Su questi campioni l’algoritmo ha identificato nuovi schemi, per determinare se quei composti siano prodotti o no da forme di vita.

“Un metodo che può contribuire alla ricerca, ma – ha precisato Billi – la vera difficoltà oggi capire come degradano quelle stesse molecole”. Eventuali forme di vita marziane, ad esempio, potrebbero avere lasciato tracce, ma miliardi di anni di esposizione alle radiazioni o agli altri composti del terreno o dell’atmosfera potrebbero aver trasformano le molecole originarie. Per cui riconoscerne l’origine biologica è tutt’altro che facile. E' anche necessario ricostruire quale aspetto avesse quella molecola miliardi di anni fa, partendo dall’analisi della molecola attuale. “E’ proprio per questo – ha aggiunto Billi – che si realizzano oggi tanti test, ad esempio ponendo campioni biologici all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale, per capire gli effetti delle radiazioni”. Ma la nuova IA, affermano gli stessi ideatori, potrà essere usata anche per analizzare i fossili terrestri e ricostruire  alcune caratteristiche delle prime forme di vita terrestri finora impossibili da analizzare con i metodi tradizionali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA