L’innalzamento dei mari costerà all’Europa 872 miliardi di euro

L’innalzamento del livello dei mari dovuto al cambiamento climatico costerà all’Europa fino a 872 miliardi di euro entro il 2100. Tra le zone più colpite ci sono Emilia-Romagna e Veneto per l’Italia, insieme a regioni costiere della Polonia, della Francia Nord-occidentale, dei Paesi Bassi, della Danimarca e dei Paesi Baltici.

È quanto afferma uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports e guidato dall’Università Tecnologica di Delft, nei Paesi Bassi, al quale hanno partecipato anche l’Istituto Europeo sull’Economia e l’Ambiente di Milano e l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Secondo gli autori, i risultati evidenziano la necessità di politiche economiche specifiche per ogni regione, in modo da affrontare i possibili impatti dell’innalzamento delle acque e limitare i danni. I ricercatori guidati da Ignasi Cortés Arbués hanno simulato i potenziali impatti economici dell’innalzamento del livello del mare per 271 regioni europee da qui al 2100, in uno scenario che prevede livelli elevati di emissioni inquinanti e nessuna nuova misura di protezione costiera.

Per il loro modello, hanno combinato dati ottenuti in precedenza sugli impatti previsti e quelli sulle perdite economiche causate da 155 eventi di inondazioni avvenuti in tutta Europa tra il 1995 e il 2016. I risultati indicano fino a 872 miliardi di euro di danni per Europa e Regno Unito, ma con notevoli differenze tra le diverse regioni: l’Italia sarà tra i paesi più colpiti, ma quelli più interni come Germania, Austria e Ungheria registreranno invece guadagni economici. Secondo i ricercatori, ciò potrebbe essere dovuto al trasferimento della produzione dalle regioni costiere inondate a quelle interne. I dati, inoltre, mostrano che investimenti mirati nei settori della logistica, dei servizi pubblici e dell’edilizia potrebbero mitigare le perdite economiche, con un costo trascurabile per l’economia complessiva europea.

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