Nell'universo tanti sistemi planetari simili al nostro

Nell'universo i sistemi planetari simili al nostro potrebbero essere meno rari di quanto ipotizzato finora: lo hanno scoperto gli astronomi dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Padova, osservando 30 delle 146 stelle che formano il gruppo denominato Beta Pictoris, in direzione della costellazione del Pittore, ad appena 115 anni luce da noi. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, dimostra che nei sistemi stellari poco densi la presenza di pianeti simili a Giove, attorno a stelle simili al Sole, e' molto piu' comune di quanto si pensasse.

Per trovare sistemi planetari simili al nostro, infatti, la prima cosa da fare e' cercare pianeti simil-gioviani (cioe' con massa e orbite simili a quelle di Giove e Saturno) attorno a stelle come il Sole. Finora ne sono stati trovati pochi, anche perche' in genere i telescopi sono stati puntati verso stelle vecchie almeno un miliardo di anni. Gli astronomi della Specola di Padova, invece, hanno puntato due telescopi in Cile verso un gruppo di stelle giovanissime (chiamato Beta Pictoris moving group), tutte con meno di 20 milioni di anni. In questo modo hanno scoperto che almeno la meta' delle stelle simili al Sole, nel gruppo di Beta Pictoris, potrebbe ospitare un pianeta simil-gioviano. Tre di questi pianeti erano gia' noti, mentre il quarto l'hanno scoperto proprio gli stessi autori alcuni mesi fa.

"Secondo i risultati del nostro nuovo studio, pero' , ce ne sarebbero molti di piu' ", dice Raffaele Gratton, ricercatore all'Inaf di Padova e primo autore dello studio. "Abbiamo trovato che la formazione di sistemi simili al nostro e' molto comune e probabilmente e' la norma in ambienti di bassa densita' , dove il processo di formazione puo' procedere abbastanza indisturbato. Ci aspetteremmo, quindi, che anche il Sistema solare si sia formato in un ambiente a bassa densita' . Le osservazioni future, e in particolare quelle fornite dal prossimo rilascio dei dati del satellite Gaia, forniranno un quadro piu' chiaro. Comunque questo studio puo' orientare la futura ricerca di pianeti come la Terra".

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