Agnelli in fuga

Follow the money, segui i soldi e troverai il bandolo della matassa. Il vecchio motto di Wall Street è sempre un buon metodo per capire il senso di alcune operazioni finanziarie.

Quindi ci aiuta anche a fare luce su quella che tutti i media nazionali definiscono «fusione» fra Itedi (l’editoriale La Stampa di proprietà della famiglia Agnelli e di Fca con già in pancia il Secolo XIX di Genova), e l’editoriale Espresso che pubblica il quotidiano La Repubblica.Si tratta di grandi marchi dell’informazione italiana, martellati come tutti dai colpi della crisi e costretti a far di necessità virtù, unire le forze preoccupandosi di puntellare le debolezze.

La chiamano fusione, anzi per la sorpresa «fusione a freddo». E chi ne parla, rispolvera termini che sempre si utilizzano in questi casi: sinergie, razionalizzazioni, centri comuni di ricerca. Cose stimabilissime che vanno a braccetto con l’impegno supremo, sottolineato nei comunicati congiunti: «Mantenere l’indipendenza e la linea editoriale delle testate».

Follow the money, bando alle chiacchiere. E allora si scopre che il nuovo assetto societario prevede una semplice incorporazione: l’editoriale Espresso avrà il 43% delle azioni, gli Agnelli e Perrone (editore del Secolo) il 5% ciascuno. Il valore rimanente è sciolto fra piccoli azionisti e flottante. Morale: nella vita c’è sempre qualcuno che compra e qualcun altro che vende. Qui De Benedetti compra e gli Elkann vendono. Vendono il giornale che l’Avvocato Agnelli amava almeno quanto Sivori e Platini, scelta legittima. Il resto potrà anche avere la colonna sonora di Ennio Morricone, ma è un film già visto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA