Ballando sotto le stelle

Sull’ultimo volo per Atene non c’è più posto neppure sulle ali. Parte da Roma domenica pomeriggio e contiene buona parte della politica italiana in gita.

Tutti a piazza Syntagma a festeggiare - questo è l’intendimento dei partenti - il trionfo dei no al referendum voluto da Tsipras contro i rigidi «compiti a casa» imposti da Bruxelles (gli stessi che Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda hanno fatto, mentre i greci no). La composizione della spedizione (e più in generale dell’alleanza anti-Bruxelles) è trasversale e variegata, ed è il motivo che ci induce a parlarne. La sindrome greca riesce dove non riuscirebbero anni di trattative parlamentari.

Così vedremo ballare idealmente il sirtaki in sincrono Grillo e Vendola, Di Battista e Fratoianni, ma soprattutto Salvini e Casa Pound con Crimi e Fassina, i Podemos italiani con Alba Dorata. E Brunetta con tutti loro. Gli estremi si attraggono, è la grande rivoluzione della piazza trasversale. C’è chi ha motivazioni ideologiche (il neomarxismo di Vendola e Syriza), chi partecipa alle danze per spirito nazionalistico in chiave antieuropea (Salvini, Grillo e i neofascisti) e chi come Brunetta ha sempre e solo davanti a sé l’icona di Berlusconi. «La Merkel si vuole mangiare la Grecia come nel 2011 s’è mangiata Berlusconi. Tsipras vendicherà il Cavaliere».

È tutto chiaro o forse no sull’aereo degli italiani in gita, mentre da Atene arrivano sondaggi che danno in vantaggio il sì, 43,3% contro 39,3%. Comunque vada, da lunedì mattina i greci saranno di nuovo soli davanti al loro destino. Anche perché le nostre claques sono bravissime a fare il tifo, un po’ meno a fare politica.

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