Expo by night

Ventimila persone in coda. Per la partita? No, per entrare a Expo la sera. La trovata funziona, l’Expo by night che sostituisce la movida sta prendendo piede e l’idea di poter cenare in un luogo così di moda con un ingresso di cinque euro induce in tentazione anche chi potrebbe non essere interessato ai destini del cibo sul pianeta Terra.

Ventimila persone in coda a una settimana dall’apertura sono un segnale consistente, e se si aggiungono ai 250.000 dei primi due giorni e ai 500.000 della prima settimana, danno l’idea di una realtà che incuriosisce e crea apprezzamento, alla prova del primo traguardo concreto: il milione di visitatori previsto entro il 15 maggio. Gli esperti di esposizioni internazionali sostengono che il mese di partenza di solito è di lancio, che i picchi ci saranno a giugno e a settembre, e che il sostegno del Paese organizzatore fa sempre la differenza.

Tutto questo per sottolineare che, nonostante i ritardi, le lungaggini, gli scandali e le portentose gufate, la macchina sta funzionando. Sin d’ora gli organizzatori hanno qualche motivo per essere ottimisti anche dal punto di vista strutturale. Pur nascosti dietro i mitici camouflage, alcuni padiglioni partiti in gran ritardo stanno completando l’allestimento. Così l’Expo può vantare un piccolo record: chi si è iscritto apre, mentre a Shanghai 37 Paesi non sono mai riusciti a mostrarsi al mondo. L’Expo esiste e la gente sta andando a vederlo. È presto per azzardare altro, ma il coro degli «anti» a prescindere si sta assottigliando. In Italia, di solito, la cosa ha un significato.

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