Mancata percezione

Mancano 5,6 miliardi. Ovviamente dal bilancio dello Stato. Lo ha scoperto il ministero dell’Economia, che ha rivelato essere parte del gettito Imu 2013 mai riscosso. Però, a differenza nostra (siamo già in trincea, sicuri che lo Stato o la Regione o il Comune s’inventeranno qualche tassa per rimediare), non ne fa un dramma.

Anzi nel rapporto scrive divagando di sociologia: «La tassazione immobiliare è maggiormente soggetta a forme non patologiche ma fisiologiche di tax non compliance, ovvero di bassa propensione all’adempimento dei contribuenti». Posso immaginare cosa succederebbe a noi se andassimo all’Agenzia delle entrate ad appellarci alla tax non compliance. Lo sfoggio è finalizzato a giustificare il buco e sottintende errori di calcolo nei versamenti o «mancata percezione da parte dei contribuenti delle quote di proprietà degli immobili diversi dall’abitazione principale».

La desolante fotografia della realtà ci regala una conferma: in Italia le previsioni d’incasso non sono mai attendibili perché la piaga dell’evasione fiscale rimane aperta. Altro che mancata percezione. Dopo la conferma, il ministero dell’Economia ci regala anche un cambio di tendenza: ha deposto la clava e ha cominciato, almeno a parole, a usare il guanto di velluto. E lo fa perché ha la coscienza poco limpida: gli errori di previsione dipendono anche dalla mancata riforma del catasto, con una forbice molto larga fra aspettative d’incasso e incasso effettivo. Per la cronaca, le regioni più avvezze a non pagare sono la Calabria (-40,6%) e la Campania (-38%). Sarà anche effetto della tax non compliance, ma ci pare egualmente grave...

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