Mano nella mano

di Giorgio Gandola

Oggi più che urlare rimaniamo a bocca aperta davanti a uno di quei prodigi della natura che meritano solo di essere raccontati con tenerezza. All’ospedale di Akron, in Ohio (Stati Uniti) sono venute al mondo due gemelle, mano nella mano.

Oggi più che urlare rimaniamo a bocca aperta davanti a uno di quei prodigi della natura che meritano solo di essere raccontati con tenerezza. All’ospedale di Akron, in Ohio (Stati Uniti) sono venute al mondo due gemelle monoamniotiche (con la stessa placenta e lo stesso sacco amniotico), condizione rara ma non unica.

La meraviglia è che sono venute al mondo tenendosi per mano. Jillian e Jenna hanno visto la luce per la prima volta così, sorprendendo i medici e le infermiere che un gesto simile non l’avevano proprio mai visto. Come noi, inteneriti dalle foto pubblicate sul Web, che dimostrano come le due neonate si fossero organizzate per non sentirsi sole al mondo sin dal primo istante. Non si sa mai.

Un gesto inconsapevole secondo gli esperti, un gesto di affetto del tutto voluto secondo noi, come se stessero uscendo di casa per recarsi a scuola o se - per un qualunque motivo - volessero avvertire la rassicurante presenza dell’altra.In un momento fondamentale della loro vita, come quello di nascere, la cosa è del tutto comprensibile. Jillian e Jenna sono arrivate alla trentatreesima settimana dopo un parto cesareo, con l’ansia che di solito accompagna la nascita di due gemelli monoamniotici, i quali proprio per questo motivo rischiano di morire se i cordoni ombelicali si arrotolano. C’era attesa e apprensione in sala parto, venerdì scorso nel momento fatidico. E vederle comparire mano nella mano all’inizio della strada della vita ha strappato applausi e lacrime di gioia.

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