Onorevole, lo scontrino

C’è il Corridoio dei Passi perduti e da qualche tempo anche l’Atrio degli Scontrini dimenticati. La viabilità della Camera dei deputati è sempre in evoluzione. E se il primo si chiama così perché i parlamentari letteralmente vi pascolano a piccoli gruppi tessendo accordi o rilasciando dichiarazioni in attesa delle sedute, il secondo è di recente battesimo.

E deriva da un fatto specifico: alcuni onorevoli si dimenticano di pagare le consumazioni alla buvette. Che poi sarebbe l’elegantissimo bar di Montecitorio. La scoperta è stata fatta dai gestori dell’esercizio, che hanno visto calare gli introiti del 30% negli ultimi mesi nonostante il sovraffollamento del luogo per via di alcune leggi strategiche come il Jobs Act, la legge di Stabilità, le Unioni civili e il prezzo notoriamente «politico».

Gli affari languono, i parlamentari sono sempre più distratti, gli scontrini che ogni italiano dovrebbe ritirare alla cassa rimangono lettera morta e la faccenda diventa antipatica. Così la Compass Group, (che si occupa sia della mensa, sia del bar di Montecitorio) ha deciso di correre ai ripari e ha introdotto nella sua organizzazione una figura nuova: il controllore degli scontrini. Vi prego di non sorridere, è tutto vero. Trattasi di vigilantes che si aggirano con discrezione per verificare se i deputati che consumano hanno effettivamente pagato in anticipo il caffè o il toast ed esibito lo scontrino, cosa che accade regolarmente in ogni servizio pubblico del nostro Paese. Ma si sa che i politici italiani hanno una peculiarità unica: si divertono a non applicare a se stessi le leggi che varano per tutti gli altri.

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