L'auto elettrica
ora accelera

Mentre dal 2012, come prevede una normativa europea appena approvata, sbarcheranno anche in Italia i pneumatici verdi, quelli che consentiranno di far risparmiare più carburante, la corsa verso i motori ibridi o alternativi, soprattutto se elettrici, non si ferma. Su questo fronte, l'ultima notizia, in ordine di tempo, è arrivata nei giorni scorsi.

L'auto elettrica si fa più vicina ai sogni degli italiani che in un sondaggio dichiarano per il 70% di essere disponibili ad acquistarla ma si lamentano (il 54%) per le difficoltà di ricarica: l'Autorità dell'energia - ecco la novità - ha disposto un provvedimento che fa arrivare la ricarica sotto casa, eliminando i vincoli normativi che ostacolavano la predisposizione di eventuali punti di ricarica presso le utenze domestiche. Secondo una vecchia normativa, infatti, ai consumatori domestici era vietato disporre di un duplice punto di fornitura elettrica nella stessa unità immobiliare. Ma con la modifica introdotta dall'Autorità, la ricarica potrà ora essere effettuata presso la propria abitazione, in garage o nel parcheggio condominiale e si potranno anche richiedere al proprio fornitore di energia elettrica più punti di fornitura, ognuno con un contatore, destinati espressamente all'alimentazione di veicoli elettrici.

D'altra parte, a tutt'oggi, sono ben 15 i Paesi europei dove sono in vigore incentivi per l'acquisto di un'auto verde. Purtroppo non c'è l'Italia, ma la lista è lunga: Austria, Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Spagna, Francia, Grecia, Irlanda, Olanda, Portogallo, Romania, Svezia e Gran Bretagna. Nel Regno Unito, per fare un esempio, gli aiuti statali prevedono l'esenzione dal pagamento della tassa di circolazione oltre ad uno sconto del 25% sul prezzo del veicolo, sino ad un massimo di 5.000 euro. Certo tutto è proiettato sul futuro, anche se non più così lontano come sembrava sino a pochi anni fa. Le cose, su questo fronte si muovono sia in America, con la svolta di Obama contro le grandi vetture altamente inquinanti, che in Europa. Ed anche le dichiarazioni d'impegno e le previsione degli esperti vanno quasi tutte nella direzione di un cauto ottimismo.

«L'auto elettrica si diffonderà sui mercati europei e tra dieci anni riguarderà il 10% del parco circolante con una concentrazione anche superiore in Italia dove c'è una maggiore ramificazione di siti urbani e di centri storici da preservare», ha recentemente osservato Jacques Bousquet, presidente di Renault Italia. La postilla di Bousquet è importante: «Quando Fiat si muoverà, anche questo contribuirà ad accelerare la diffusione dell'energia a zero emissioni».

Intanto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si è messo al volante della prima delle 100 Smart elettriche del progetto «E-mobility Italy». Si tratta di una sperimentazione decollata a Milano, Pisa e Roma. In particolare, nella Capitale 35 automobilisti, selezionati in base alle richieste sul sito dell'iniziativa, potranno noleggiare queste Smart ricaricabili al prezzo di 400 euro al mese, cui si aggiungono 25 euro mensili per la ricarica delle auto presso le apposite colonnine attivate in vari punti della città (saranno 150 entro ottobre). Ed agli appassionati di certo non sarà sfuggito il fatto che la Pininfarina abbia appena festeggiato i suoi 80 anni con la presentazione del prototipo Nido EV, l'auto elettrica per la città del futuro.

La city car, che è leggermente più grande di una Smart, è stata interamente disegnata, progettata e costruita nel Centro stile e ingegneria Pininfarina di Cambiano (Torino). D'altra parte, le novità sull'auto a emissioni zero si rincorrono. Toyota e l'americana Tesla hanno siglato una alleanza tutta «elettrica», che vuole favorire la cooperazione sullo sviluppo di nuove vetture, componenti e produzione di sistemi e ingegneria di supporto. Il gigante giapponese, in particolare, investirà nel progetto 50 milioni di dollari, dopo essere stato il primo costruttore a credere nell'ibrido. Certo non tutto è in discesa per le quattroruote elettriche.

La stima del gruppo Psa, ad esempio, è più prudenziale di quella dei cugini di Renault-Nissan: per i suoi modelli Peugeot iOn e Citroen C-Zero, Psa guarda ad una quota del 5% di elettriche entro il 2020 nell'ambito delle proprie vendite. Il divario rispetto alle previsioni di Renault- Nissan è ancora maggiore se si fa riferimento a quanto aveva detto Ulrich Hackenberg, membro del board di Volkswagen e responsabile del comitato tecnico, allo scorso Salone di Ginevra, ipotizzando per il 2020 una quota di auto elettriche a livello mondiale attorno all'1,5-2,0%.

«La prima barriera che dovrà essere superata per far accettare al pubblico i modelli elettrici - ha precisato in un suo studio il professor Stephen Stradling, che insegna psicologia dei trasporti alla Napier University di Edimburgo - dovrà essere la rinuncia ad una parte di quel concetto di mobilità che è insito nella parola stessa automobile». La scommessa è aperta.

Daniele Vaninetti

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