La Sacra Spina
Il fatto e la Chiesa

La vicenda della Sacra Spina di san Giovanni Bianco è interessante, da tanti punti di vista. Abbiamo incontrato, in questi giorni, molta gente e sentito di molte posizioni diverse.

Da quelle, abbondanti nei social, che vedono nella vicenda l’ennesimo imbroglio della Chiesa per fare soldi, a quelle entusiaste che gridano semplicemente al miracolo, a quelle critiche che affermano che, per un credente, non è questo che conta per la fede, che la fede si nutre di Parola di Dio, che non sono le Madonne che piangono o le spine che fioriscono che danno senso alla fede. E via dicendo.

Bene. Mi pare necessario dire un paio di cose su quello che sta avvenendo e su quello che si sta dicendo. Prima. La “cosa” è avvenuta. Si può essere scettici finché si vuole. Ma se è avvenuto qualcosa bisogna spiegare il qualcosa. «Eppur si muove» diceva Galileo ai cardinali di curia che negavano la scienza in nome della fede. «Eppur si muove» potrebbero dire i credenti di oggi a chi nega la fede in nome della scienza. Oddio: non è proprio la fede in gioco, certo, ma un evento legato al mondo della fede. «La Sacra Spina non è nel credo», mi dice un amico. «Ma neanche l’eucarestia è nel credo», gli rispondo. Ma, soprattutto, non si può dire che il fatto non c’è solo perché non si riesce a spiegarlo. Altrimenti chi è oscurantista: la Chiesa che dice: guardate, c’è; oppure chi dice: non voglio neppure guardare, tanto sono sicuro che non c’è?

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