Martina e l’aria sul viso
Storia di una campionessa

Una storia di coraggio e speranza quella di Martina Caironi, campionessa bergamasca che in questi giorni alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro ha vinto l’argento nel salto in lungo.

E la sua gara più importante deve ancora arrivare, domenica 18: è quella dei 100 metri, in cui ha conquistato la vittoria quattro anni fa a Londra e di cui detiene il record mondiale. A seguirla a bordo pista c’è la troupe di «Oky Doky», che sta girando un film su di lei, «L’Aria sul Viso», con la regia di Simone Saponieri. Le riprese, iniziate circa un anno fa, sono a buon punto: ancora un mese di lavoro, poi si passerà alla fase finale di produzione. Giorni concitati, questi di Rio, ma ricchi di avvenimenti che la società di produzione Oki Doki Film e la troupe stanno seguendo da vicino grazie al supporto tecnico e logistico di CIP, Comitato Paralimpico Italiano, e Fispes, Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali. La trasferta a Rio è stata resa possibile anche grazie alla campagna di crowdfunding, una raccolta di fondi, per lo più tramite Internet, che si svolge attraverso piccoli contributi di gruppi che condividono un medesimo interesse.

Martina Caironi è stata protagonista dell’inaugurazione di Casa Italia, cerimonia a cui era presente anche la troupe che, con alcune difficoltà dovute agli impegni della campionessa e nel rispetto di un momento così importante, ha avuto modo di passare del tempo con lei. La campionessa ha inoltre sfilato in qualità di portabandiera durante la Cerimonia di Apertura delle Paralimpiadi, sventolando il tricolore, accompagnata dagli altri atleti paralimpici: 94 atleti azzurri che gareggiano in 14 discipline diverse. «Sento che è tutto e ora – dice Martina sul suo profilo Facebook -. Che quello che sto vivendo qui si incastra perfettamente con la mia vita, con quello che ero che sono e che sarò. Vi dico solo che è bellissimo. E spero duri il più possibile».

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