Ciclismo: Basso scavalca Arroyo
Giro ipotecato dopo il Mortirolo

Era il 28 maggio del 2006 quando Ivan Basso conquistò il suo primo Giro d'Italia. Esattamente quattro anni dopo, e dopo una lunga squalifica per il suo coinvolgimento nell'Operacion Puerto, il campione varesino vede vicinissimo il bis dopo la 19ª e terz'ultima tappa, la Brescia-Aprica di 195 chilometri.

Il capitano della Liquigas ha organizzato tutto nei minimi dettagli, come è suo costume: se ne è andato con il fido Vincenzo Nibali e l'altro scalatore di razza Michele Scarponi sulle rampe del Mortirolo, ha perso qualcosa in discesa grazie alla bravura dell'ex leader, lo spagnolo David Arroyo, ha riguadagnato salendo verso il traguardo.

Sulla cima mito del Giro, che rievoca le grandi imprese di Pantani, Ivan il Terribile s'è fatto due conti: avrebbe anche potuto allungare e staccare i due colleghi d'avventura ma poi si sarebbe trovato con il fiato corto e tutto il peso del Giro sulle spalle. Meglio allora non forzare, collaborare e decidere di lasciare la tappa al bravo marchigiano della Androni per vestirsi di rosa con il plus dell'abbuono per il secondo piazzato. Strategia perfetta.

Da segnalare la bellissima prestazione del bergamasco Marco Pinotti che, su strade a lui sfavorevoli, si è classificato in 10ª posizione a 5'27" dal vincitore e che è decimo anche in classifica generale con un ritardo di 13'40" da Basso.

«Sono molto, molto felice. È sicuramente una giornata fantastica, devo ringraziare tutta la squadra - spiega Basso con un'emozione evidente -. Sul Mortirolo avevo la possibilità di allungare, ma la strategia era di stare insieme a Nibali per migliorare la classifica di entrambi. Abbiamo trovato un grande Scarponi e così siamo rimasti uniti».

Un atteggiamento, quello dei Liquigas, che non cambierà nemmeno sabato, come assicura lo stesso varesino. Scarponi si gode il momento: «Siamo riusciti ad andar via sul Mortirolo e io ho resistito al ritmo di Ivan. Abbiamo trovato l'accordo per arrivare insieme sino alla fine ed io l'ho spuntata».

Nibali cede volentieri le luci della ribalta al più quotato compagno, ma promette che questo Giro è solo un antipasto di ciò che potrà combinare in futuro, magari già al Tour. La frazione odierna aveva messo in evidenza anche la buona gamba di Stefano Garzelli, scattato verso il Trivigno per neutralizzare la fuga a nove che vedeva dentro Mazzanti e Failli.

Quando però Basso e Nibali, dopo aver messo alla frusta gli altri Liquigas, hano preso il controllo della corsa sul Mortirolo, non ce n'è stato più per nessuno. Anzi, solo per Scarponi, perché Arroyo ha perso subito terreno e Cadel Evans ha fatto un po' l'elastico prima di indietreggiare.

Il gap era buono dopo il Mortirolo ma in discesa proprio Arroyo ha regalato curve pennellate e sembrava potesse ricucire pesantemente la forbice. Il suo guaio, però, è stato trovarsi assieme a Vinokourov, Sastre, Gadret ed Evans, che non gli hanno dato una mano, più per impotenza che per cattiveria.

Il trio di testa invece è proceduto invece spedito e d'accordo e, salendo verso la linea di meta, ha spinto al massimo sino al distacco che ha permesso a Basso di ritrovare la vetta della classifica con 51" su Arroyo, 2'30" su Nibali e 2'49" su Scarponi.

La corsa Rcs si deciderà definitivamente sabato, 24 ore prima della cronometro che porterà i corridori a sfilare nell'Arena di Verona. La ventesima e penultima tappa, 178 chilometri con partenza da Bormio (So) e traguardo a Ponte di Legno (Bs), si presenta con cinque Gran Premi della Montagna.

Già a Livigno, dopo una lunga salita da Tirano, potrebbero esserci attacchi dei big della classifica. Lunga e tecnica la discesa, poi dopo il rifornimento di nuovo sui pedali sul Passo di Eira e sul Foscagno. Cime non tempestose, a meno che il maltempo non ci metta del suo. Da Bormio si risale, il traguardo volante è posto a S. Caterina Valfurva, la strada si impenna ed ecco il Gavia, la Cima Coppi del Giro con i suoi 2.618 metri al momento dato per percorribile. Discesa lunga e ripida verso Ponte di Legno e gran finale con l'arrampicata sul Tonale: chi non avrà le gambe giuste rischia di rimediare una di quelle «cotte» da leggenda.

Ordine d'arrivo
1. Michele SCARPONI (Ita, Androni) in 5h27'04" alla media di 35,772 Km/h.
2. Ivan Basso (Ita, Liquigas) s.t.
3. Vincenzo Nibali (Ita, Liquigas) s.t.
4. Alexandre Vinokourov (Kaz) a 03'05"
5. John Gadret (Fra) s.t.
6. Cadel Evans (Aus) a 03'06"
7. David Duran Arroyo (Esp) s.t.
8. Carlos Sastre Candil (Esp) s.t.
9. Branislau Samoilau (Blr) a 05'27"
10. Marco Pinotti (Ita) s.t.

Classifica generale
1. Ivan BASSO (Ita, Liquigas) in 81h55'56"
2. David Arroyo Duran (Esp, C. D'Epargne) a 00'51"
3. Vincenzo Nibali (Ita, Liquigas) a 02'30"
4. Michele Scarponi (Ita) a 02'49"
5. Cadel Evans (Aus) a 04'00"
6. Carlos Sastre Candil (Esp) a 05'32"
7. Richie Porte (Aus) a 06'00"
8. Alexandre Vinokourov (Kaz) a 06'22"
9. Robert Kiserlovski (Cro) a 12'44"
10. Marco Pinotti (Ita) a 13'40"

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