Mutti: «Ho l'Atalanta nel cuore
ma domenica dovrà batterla»

Il passato che ritorna, prepotentemente, fra suggestioni e ricordi, regala emozioni, sensazioni forti. La partita di domenica contro l'Atalanta, per il mite Lino Mutti, non è come le altre. «Io l'Atalanta ce l'ho nel cuore, ci sono nato, anche se per me domani è la squadra da battere».

Il passato che ritorna, prepotentemente, fra suggestioni e ricordi, regala emozioni, sensazioni forti. La partita di domenica contro l'Atalanta, per il mite Lino Mutti, non è come le altre. L'allenatore del Palermo è nato a Trescore Balneario, è cresciuto a pane e Atalanta, non può sottrarsi a una specie di viaggio a ritroso.

«Ci mancherebbe - dice Mutti -. Io l'Atalanta ce l'ho nel cuore, ci sono nato, anche se per me domani è la squadra da battere. Ma è chiaro che sono legato fin da ragazzo alla società nerazzurra, perchè ci ho giocato, l'ho allenata per due volte. Mi dispiace anche per tutto quello che è successo, per la situazione legata alle scommesse e alle vicende che hanno coinvolto Doni, che ho portato io a Bergamo».

Il calcio è strano, pieno di sorprese. «Si, è vero - prosegue Mutti - ci sono situazioni che ti mettono di fronte ai tuoi sentimenti. Tornando a domani, noi dobbiamo pensare a fare il meglio. Dovevamo dare un segnale in trasferta, dopo la partita giocata a Novara, dovevamo concretizzare e contro l'Inter ci siamo riusciti. Al di là del risultato positivo, quel che contava era la prestazione e la prestazione c'è stata».

«Mercoledì serviva una verifica, anche per dare continuità al lavoro svolto. Nel calcio si vive di verifiche settimanali e adesso possiamo dire di essere più tranquilli, perché in tre partite abbiamo portato a casa sette punti: non sono pochi».

Ma guai a mollare o a rilassarsi. «Sì, perché nel nostro lavoro non bisogna mai distrarsi - fa notare Mutti -, ma anzi proiettarsi sull'impegno imminente, perchè si vive di continuità. Ci attende una partita molto difficile, contro una squadra che è partita con una pesante penalizzazione e poi ha collezionato prestazioni importanti, come confermano i numeri, di sicuro avremo di fronte un'Atalanta di livello».

Il Palermo che scenderà in campo nel Barbera non dovrebbe essere diverso da quello che ha imposto il 4-4 all'Inter, nel frigo di San Siro. «Per noi sarà importante avere un'identità, ma allo stesso tempo bisogna essere bravi a cambiare, perché il calcio di oggi ti porta a praticare delle varianti. Anche in base alla conoscenza che hanno di te gli avversari. Dobbiamo lavorare su questo, senza comunque rinunciare alla nostra identità».

Dunque, avanti con il 4-3-1-2, con il quasi certo reinserimento di Ilicic alle spalle degli attaccanti Miccoli e Budan; Bertolo verrà inserito a centrocampo per sostituire Migliaccio ed Pisano sarà il terzino destro. Scelte a parte, per battere l'Atalanta, il Palermo dovrà correre di più.

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