Il grande tifo spinge la volata
È Michele Oberti l'highlander

È finita con i fuochi d'artificio in cielo, le note di «We are the Champions» nell'aria, e Michele Oberti a dividersi sul palco fra i baci delle miss, le bottiglie di champagne e un «assegnone» da 1.000 euro.

È finita con i fuochi d'artificio in cielo, le note di «We are the Champions» nell'aria, e Michele Oberti a dividersi sul palco fra i baci delle miss, le bottiglie di champagne e un «assegnone» da 1.000 euro: tributi doverosi se di mezzo c'è un atleta «Immortale».

Già, è stato il mezzofondista dell'Atl. Bergamo 59 Creberg il vincitore della terza edizione della Highlander Run, corsa su strada all'americana che, dopo il preview di Albino, ha fatto tappa a Torre Boldone per il secondo e conclusivo appuntamento.

Della serie «chi di fotofinish gioisce di fotofinish perisce», a trionfare è stato stavolta il 25enne figlio d'arte (papà Maurizio è il presidente del Running Torre de' Roveri), che tagliando il traguardo posto in via Bugattone ha di fatto bruciato le speranze del marocchino Abdellatif Elaloiani, facendo valere la legge del contrappasso.

Sette giorni prima, infatti, il primo posto era sfuggito a Oberti proprio per un soffio: «È una rivincita che dedico al migliaio di tifosi che mi hanno incitato, nei 200 metri finali la loro spinta è stata fondamentale per credere nella rimonta - ha detto Michele, che ha chiuso gli ultimi 370 metri con un fenomenale 50”73 (con tuffo conclusivo fra le braccia della fidanzata Claudia -. La svolta dopo un periodo grigio in pista? Lo spero tanto, anche se so che per il "salto" dagli 800 ai 1.500 metri devo ancora crescere parecchio, soprattutto a livello mentale».

La testa ce l'ha messa Mamadou Gueye, salito sul gradino più basso del podio dopo una performance molto razionale. In gran parte delle 13 «ripetute»(prima della finale a tre, il format era quello dell'eliminazione diretta con 2' di recupero fra ogni batteria) il più orobico dei senegalesi ha giocato a nascondersi, risparmiando energie preziose per spuntarla su due specialisti del calibro di Dario Ceccarelli (Fiamme Oro) e Elia Polli (Riccardi).

Ecco poi la sesta piazza per Raphael Tahary, settima per Alberto Mazzucchelli, nona per Fabrizio Colombi, decima per Gualtiero Alimonti, con Fabio Coduto, ultimo con un paio di motivi per consolarsi. Primo: anche per lui, come per tutti gli altri, ci sono stati gli applausi delle massaie affacciatesi sui balconi sollecitate da speaker e musica a palla. Secondo: per lui, e per nessun altro, ecco il biglietto vincente della lotteria abbinata alla «Notte Bianca» che vale il viaggio di un weekend in una località a scelta (tutti gli altri tickets vincenti sono visibili al sito www.atletissima.it).

Dici Highlander Run e dalle nostre parti invece che Cristopher Lambert pensi a Luigi Ferraris, che della manifestazione è ideatore, promotore e pure concorrente (anche se l'ottavo posto di quest'anno è un po' segno dei tempi che passano….): «Grazie a tutti quelli che hanno creduto in noi e ci mettono nelle condizioni ideali per poter promuovere questo sport - ha detto il 33enne seriano, che ha coordinato un'organizzazione su cui c'è stata la griffe di Atl. La Torre e G.s. Marinelli Comenduno -. L'appuntamento al 2013 lo possiamo già dare ora anche se su località e format c'è qualche punto di domanda: l'idea è di fare anche una tappa anche nel cuore di Bergamo, magari rendendola Internazionale e aprendola anche al settore femminile».

Luca Persico

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