Manfredini: «Ora dobbiamo
vincere davanti ai nostri tifosi»

Come un dolce risveglio, quello dopo un sogno spettacolare, che ti fa iniziare la giornata sorridente e motivato. Dopo la vittoria di San Siro l'Atalanta ha ripreso così la preparazione in vista del prossimo match interno contro il Palermo.

Come un dolce risveglio, quello dopo un sogno spettacolare, che ti fa iniziare la giornata sorridente e motivato. Dopo la vittoria di San Siro l'Atalanta ha ripreso così la preparazione in vista del prossimo match interno contro il Palermo, domenica 23 settembre alle 15. Thomas Manfedini era in campo anche nel precedente successo targato Del Neri contro i rossoneri e racconta così tutta la sua gioia per l'impresa dei nerazzurri.

«Se qualcuno mi avesse detto che avremmo vinto a San Siro gli avrei risposto che era matto. È stata una vittoria importante, tra le più belle e meritate. Ho visto una vera squadra, che ha fatto una gara difensiva in certi tratti, ma poi è stata brava a ripartire con la giusta grinta, sfiorando il vantaggio e rischiando di chiudere il match in anticipo. Ho visto una grande Atalanta».

Il Milan di sabato scorso è lontano parente di quello stellare degli ultimi anni, visto il fuggi fuggi dell'estate appena passata. La prestazione degli atalantini è stata comunque eccezionale, mai rinunciatari neppure nel finale, grazie alle scelte di mister Colantuono.

«La nostra prestazione viene esaltata da questa vittoria. Tutta la fase difensiva è stata perfetta, perché chiudevamo bene e poi attaccavamo in massa. Il cambio Bonaventura-De Luca non ci ha sorpresi, ma è stato utile per mettere un uomo fresco davanti al loro costruttore di gioco: Jack era stanco e De Luca poteva aiutarci a ripartire. Rispetto all'ultima vittoria a San Siro abbiamo incontrato un Milan diverso, senza il campione in grado di fare la differenza, ma non è una squadra debole. Già l'anno scorso avevamo visto una bella Atalanta, ma la giocata del singolo, Ibrahimovic nel caso, aveva fatto la differenza».

A questo punto la domanda è logica. Eliminata la penalizzazione, questa Atalanta sarà in grado di compiere il salto di qualità? «Speriamo che possa essere un primo passo avanti -ha proseguito Manfredini-. Un po' è stata una questione di mentalità, ma anche di condizione. Sapevamo di trovare un Milan forte, ma eravamo convinti di potercela fare, perché nel secondo tempo di Cagliari, in dieci uomini, abbiamo dato i primi segnali. Siamo maturati mentalmente e sabato lo abbiamo dimostrato. Il valore aggiunto è stato il gruppo».

Dopo tre giornate è già tempo di un primo bilancio su questa nuova Serie A e per il biondo centrale nerazzurro questo sarà uno dei tornei più aperti degli ultimi anni. «È uno dei campionati più difficili, con un livello simile per tutte le formazioni tranne che per la Juventus. Tra le squadre di metà classifica fai fatica a trovarne una superiore ad un'altra, perché il livello è molto alto. Le squadre che giocheranno le Coppe potrebbero fare fatica. La differenza la fa il gruppo, la mentalità e in certi momenti del campionato la condizione fisica. Anche in zona salvezza è difficile, perché le neopromosse Sampdoria e Torino sono due squadre ostiche da affrontare e non darei come retrocesse Siena e Pescara. La terza retrocessa? Basta che non siamo noi».

E ora sotto con il Palermo del neo mister Gasperini. Da buon saggio Manfedini ricorda le fatiche del passato nel battere Sannino, tecnico appena esonerato dal solito Zamparini, ma ricorda come il cambio in panchina possa risvegliare i rosanero. «Vogliamo vincere e continuare a farlo, soprattutto davanti ai nostri tifosi, visto che abbiamo steccato la prima. Se guardiamo le statistiche contro Sannino abbiamo sempre fatto fatica; per il Palermo una scossa ci sarà di sicuro. Dobbiamo continuare così perché siamo sulla buona strada. L'importante è stato togliere quel meno in classifica: le prossime tre gare ravvicinate ci potranno dire chi siamo e cosa possiamo aspettarci dal nostro campionato».
Simone Masper

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