Atalanta, siamo sempre lì
Non c'è cattiveria sotto porta

Siamo ancora lì. Ci manca cattiveria sotto porta, ci manca lucidità sotto porta, continua a ripetere Colantuono. Il guaio è che l'Atalanta continua a dargli ragione e i numeri continuano a infierire. Vota i sondaggi: 1)Da cosa è dipesa la sconfitta? 2) Come agiresti sul mercato?

Siamo ancora lì. Ci manca cattiveria sotto porta, ci manca lucidità sotto porta, continua a ripetere Colantuono. Il guaio è che l'Atalanta continua a dargli ragione e i numeri continuano a infierire: un solo gol nelle ultime 4 partite; un solo gol di una punta (Denis all'Udinese) nelle ultime 6 partite e per di più su rigore; due soli gol su azione nelle ultime sette partite, di Denis e Peluso l'8 dicembre al Parma nell'ultima vittoria in campionato.

L'unica nella lunga serie nera (5 punti in 10 partite), iniziata con la Fiorentina il 18 novembre, e allo stato perdurante. L'Atalanta si è “piantata”, da qui la ricerca di un sostegno al gemello stinto di Denis e di un assetto alternativo: 3-4-2-1 col Parma e la Juventus, 4-4-2 con l'Udinese e il Chievo, 4-3-2-1 con la Lazio e il Cagliari, 4-3-1-2 col Milan. Sono quattro assetti diversi nelle ultime sette partite, dopo aver abbondonato il canonico 4-4-1-1 vista l'impasse di Moralez e Schelotto, cioè due delle principali chiavi sulle quali era costruita l'Atalanta.

Evidentemente fa bene Colantuono a cercare strade nuove, ma al di là della gara col Milan l'impressione è che questa ricerca stia diventando sempre più frenetica e che pur cambiando gli addendi non cambi il risultato: la squadra non tira, punge poco, soprattutto manca di rapidità negli ultimi 20 metri né può averla la coppia Parra-Denis.

Sicché a 4 giorni alla fine del mercato urge una scelta strategica definitiva: ritornare al sistema di gioco che ha fatto la fortuna dell'Atalanta, a costo di andare sul mercato, o cambiare ancora una volta assetto per valorizzare i giocatori più in palla? Ma in questo caso quali, oltre a Bonaventura? Il 4-3-1-2 col Milan ha funzionato poco in fase offensiva e più di tutti ha pagato dazio Denis, sfuocato, forse un po' “cotto”, ma pochissimo a suo agio nel nuovo modulo. Ci vorrebbe tempo per provare e riprovare, ma l'impressione è che il duo Parra-Denis (o Parra-Budan, o Denis-Budan) vada innescato alla vecchia maniera, con due ali e cross dal fondo, e che viceversa volendo tenere Bonaventura più vicino alla porta sia necessario cambiare il tandem d'attacco e trovare finalmente la seconda punta rapida, capace d'infilarsi nello stretto e negli spazi a rimorchio del centravanti, visto l'esiguo contributo offensivo dei mediani.

Una seconda punta alla De Luca, dunque, ma più esperta, più matura, più pronta subito. Un jolly, capace di cambiare ritmo alla gara, di far ripartire l'operazione recupero, Moralez in testa, e di trovare ‘sta benedetta porta. Altrimenti se non segni e becchi gol diventa difficile non perdere, direbbe La Palisse, e figuriamoci vincere.

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Simone Pesce

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