Mondiali di ginnastica ritmica
Masseroni e Italia ancora d'oro

Nuovi battiti d’oro. I raggi del Sol Levante illuminano le ali di Daniela Masseroni, che vola con le farfalle azzurre sul fiore del Giappone posandosi sul secondo titolo mondiale in 24 ore. Chiamiamolo il lungo volo, ma sulla scia tracciata sabato con l’impresa nel concorso generale a squadre davanti a Bielorussia e Russia, Daniela e le altre (Elisa Santoni, Elisa Bianchi, Giulia Galtarossa, Romina Laurito e Angelica Savrajuk) completano il trionfo nei Mondiali di ginnastica ritmica a Miè aggiungendo alla collezione dei fiori il petalo d’oro nella specialità dei 3 nastri e 2 funi e quello d’argento nei 5 cerchi.

Farfalle cannibali, briciole a est. Come nel concorso generale (All Around) di sabato, dal fiore d’oro azzurro restano escluse la Russia, di bronzo con 26,300, e soprattutto la Bielorussia, spezzata due volte su due da un infinitesimo battito d’ali: 26,650 il punteggio finale delle azzurre; 26,600 quello dello bielorusse.

Un’inezia (0,50) felicemente lieve come il sorriso di Daniela, eroina della due giorni giapponese destinata a svolazzare dritta nella storia della ginnastica italiana. Ali d’oro e il riflesso d’argento lo regalano i 5 cerchi, che stavolta senza la Masseroni in pedana (al suo posto la Galtarossa, al contrario di quanto avvenuto nei nastri&funi) si accaniscono sulle bielorusse, grandi sconfitte della kermesse giapponese, senza riuscire ad abbagliare la corazzata Russia.

Quattro decimi e mezzo di punto (27,250 contro 27,700) impediscono alle italiche farfalle di posare le zampine sull’oro russo ma non di far rimanere di bronzo la Bielorussia (26,300) riscrivendo la geografia dei nuovi voli della ritmica mondiale e spazzando sindromi cinesi.

Un po’ più a est insomma la rivincita è servita, l’orgoglio offeso è placato, giustizia è fatta. Un anno dopo lo scempio olimpico di Pechino, quel volo perfetto imprigionato nel legno da ineffabili giurie e prepotenze cinesi, l’Italia della ritmica dimostra di aver avuto ragione. A non appendere le ali al chiodo, a sentirsi vincitore morale, a continuare a volare nell’ombra, pensando a una seconda chance.

Che puntuale è arrivata, consegna all’Italia due ori e un argento mondiali e a Daniela Masseroni, chissà, un motivo in più per volare ancora. Un po’ più a ovest, verso Londra 2012.

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