Arriva il Toro e D’Alessandro scalpita
«Da qui in poi ci aspettano tante finali»

S’avvicina la sfida con il Torino, in programma sabato al Comunale e all’Atalanta store di OrioCenter è stata la volta di Marco D’Alessandro, centrocampista esterno, salutare i tifosi presenti.

La pausa è servita per rimettere a nuovo la formazione di Reja, che si troverà di fronte un avversario tosto e reduce dalla favolosa avventura in Europa League, un sogno per i bergamaschi. «Abbiamo lavorato bene, pur senza i Nazionali, adesso che sono rientrati stiamo proseguendo a preparare il match con il Torino con un bel lavoro -ha affermato il giocatore cresciuto nella Roma-. Il Torino è una squadra complicata da affrontare, giocano un ottimo calcio, conosco personalmente Ventura e so che è un allenatore molto preparato: hanno dei punti deboli e cercheremo di sfruttarli. Il mister è meticoloso, le sue squadre giocano bene e concedono poco, dovremo essere intelligenti e applicare gli schemi che abbiamo provato con mister Reja. Grinta e agonismo sono le cose fondamentali per realizzare le idee tattiche».

Marco D’Alessandro ebbe modo di conoscere Ventura nella sua esperienza a Bari nel 2010-2011, mentre in maglia atalantina si tratta invece della prima stagione per uno degli esterni migliori della scorsa Serie B. «È la mia prima stagione in A, la reputo positiva, ma ci sono margini di miglioramento, voglio migliorare e spero di farlo: il dispiacere è che la squadra non abbia saputo trovare la via giusta come gli altri anni e per un uno come me alla prima esperienza non è stato facile».

«Sicuramente sarebbe meglio giocare di più, ma questo è un campionato particolare e poi ci sono ottimi giocatori sull’esterno come Zappacosta e Gomez e poi Emanuelson, senza contare gli infortunati Raimondi ed Estigarribia. Mi basta essere sulla fascia per stare bene, qualsiasi sia lo schema».

Inizia dal Torino lo sprint finale dei nerazzurri, che al momento hanno ancora un margine di vantaggio dalla zona retrocessione che in parte può lasciare tranquilli. «Da qua alla fine giudicare le partite come facili o difficili è impossibile: ci aspettano tante finali e ovviamente quelle in casa dovremo saperle sfruttare, fare diventare il Comunale un fortino, e riuscire a fare più punti possibili. Abbiamo un buon margine, ma il campionato è strano: Cagliari e Cesena inseguono noi e si sente di più la pressione. Non abbiamo bisogno dell’impresa, ma far bene e uscire il prima possibile da questa situazione. I tifosi sappiano che questa squadra ce la sta mettendo tutta».

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