Atalanta, gioia e delusione
Ma non possiamo recriminare

Nonostante la sconfitta non possiamo essere giù di morale.

Proprio quando avevamo già pronta da stappare una bottiglia di Champagne (sì per l’occasione era perfetto quello francese), il sogno si è infranto così velocemente da non rendercene nemmeno conto. Ma neanche in questa occasione ci va di recriminare o di cercare scusanti, accettiamo il verdetto di Lisbona, seppur doloroso, da sportivi, quali ci professiamo da sempre.

C’è di che consolarsi all’idea che rivivremo i magici momenti europei sin dalla prossima edizione. Saremo accanto alla Dea di nuovo a giocarci il meglio e alla pari con i club del vecchio continente più blasonati. E ci allineeremo ai nastri di partenza della prestigiosa competizione rinvigoriti e forti, in virtù della preziosa esperienza che ci siamo appena lasciati alle spalle.

Non a caso gli allenatori delle squadre coinvolte nella Champions avrebbero fatto carte false per evitare nei sorteggi la Dea. Ne avrebbero avuto ragioni da vendere al ricordo dell’orgogliosa prestazione del Papu e soci contro i campioni del Paris Sant Germain. Ovvio che se avessimo passato il turno in terra portoghese non staremmo più nella pelle. Al tempo stesso però, confessiamolo con estrema fierezza, da bergamaschi doc, ci siamo già ripresi, convinti che dalle sconfitte si possano trovare le energie per rialzarsi e migliorare ancora.

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