Atalanta, un mercato da otto?
Ma pure nel 2014 sembrava tutto ok

Pure dodici mesi or sono, di questi tempi, media e tifoseria avevano giudicato decisamente positiva la campagna acquisti-cessioni atalantina.

Lo stesso Stefano Colantuono ne aveva avvallato le operazioni parlando di una rosa con un paio di pedine affidabili per ciascun ruolo. Poi il manto erboso, si sa, ha emesso tutt’altro verdetto visto l’obiettivo salvezza acciuffato in modo balbettante.

A distanza di un anno si legge da più parti un copione addirittura rafforzato nelle sue valutazioni. E anche in questo caso a ragion veduta sempre anticipando ciò che nella realtà accadrà nella pratica.

D’altro canto gli innesti di giocatori del valore di Toloi e Paletta su tutti, subito seguiti per curriculum da Kurtic e dal sorprendente De Roon inducono a ritenere il nuovo organico esente da possibili coinvolgimenti nella zona a rischio.

Mister Edy Reja non si avvarrà più delle preziose prestazioni di Benaluane e Zappacosta i cui sostituti, però, non dovrebbero farli rimpiangere. Differente il discorso sul Baselli di questo avvio di torneo, ma il suo utilizzo col contagocce da parte di Colantuono lo esclude da un confronto con la squadra della passata stagione.

La conferma in particolare di saracinesca Sportiello e quelle altrettanto rilevanti (Carmona, Cigarini, Gomez, Moralez e Pinalla) rientrano nella ferma volontà di Antonio Percassi di coniugare al meglio l’aspetto finanziario con quello essenzialmente sportivo.

Tornando all’inizio del «pezzo» ci va ricordare che al mercato precedente assegnammo un 7 pieno, risultato, considerati gli eventi, esageratamente generoso. E adesso?

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