Colantuono e l’accusa di combine
«Grido tutta la mia estraneità ai fatti»

Il mister a Zingonia parla delle indagini che lo riguardano: dimostrerò che non c’entro nulla, ma prima di tutto c’è l’Atalanta.

«È massacrante per il morale: il mio e quello della mia famiglia – ha spiegato Colantuono, indagato a Cremona per frode sportiva –. Non puoi fare niente se non ribadire la tua estraneità ai fatti. Voglio parlare al più presto con il pubblico ministero per capire cosa è successo, una volta che gli avvocati avranno letto tutte le carte e avremo un quadro chiaro della situazione». «Ma l’Atalanta viene prima di tutto – ha detto Colantuono –, c’è da lavorare, sono un dipendente dell’Atalanta, non abbasso la guardia: lo devo alla proprietà, ai tifosi e alla città».

«Ricordo che non sono stato condannato – ha aggiunto – e la situazione potrebbe evolversi a mio favore. Ho faticato tanto a costruirmi un’immagine nel mondo del calcio e fa male vedere che tutto viene messo in discussione così».

«Grido tutta la mia estraneità ai fatti e la dimostrerò – ha concluso –. Ringrazio chi mi ha sostenuto in questi giorni: i tifosi e chi mi conosce sanno chi è Stefano Colantuono come persone»

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