D’inverno i mondiali di calcio in Qatar?
Un «pasticcio» che fa il giro del mondo

L’annuncio è del segretario generale della Fifa, Jerome Valcke. Il vice presidente della Fifa, Jim Boyce, si è detto «totalmente sorpreso» dall’intervento di Valcke. E fa sapere che nessuna scelta definitiva verrà annunciata prima del Brasile 2014. Insomma, un mezzo pasticcio.

Lentamente, ma inesorabilmente, il mondo del calcio prende coscienza del fatto che in Qatar d’estate fa molto caldo. Troppo per pretendere che 22 giovanotti, seppure in mutandoni, inseguano un pallone. E quindi il Mondiale del 2022, assegnato all’emirato mediorientale nell’ormai lontano 2010, sarà meglio non disputarlo nei canonici mesi estivi, ma piuttosto in inverno, preferibilmente «tra metà novembre e metà gennaio, al più tardi». A una temperatura «di circa 25 gradi, equivalente a quella di una primavera un pò calda in Europa. È il periodo perfetto».

Il virgolettato è del segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, andato oltre le perplessità espresse dal suo presidente Sepp Blatter e prima ancora dal numero uno della Uefa Michel Platini.

Mai un così alto dirigente aveva assunto una posizione tanto netta sul problema-caldo. Infatti la Fifa si è affrettata a precisare che Valcke, parlando alla radio France Info, aveva espresso «un proprio punto di vista» e che ogni decisione sulle date del torneo sarà oggetto di una consultazione con la «comunità internazionale del football» e con i suoi «partner commerciali».

Il vice presidente della Fifa, Jim Boyce, si è detto «totalmente sorpreso» dall’intervento di Valcke. E comunque, fa sapere l’organo che governa il calcio mondiale, nessuna scelta definitiva verrà annunciata prima del Brasile 2014. Insomma, un mezzo pasticcio.

Chi invece non ha dubbi sono i più diretti interessati i quali, attraverso il proprio sindacato (FIFPro), da tempo ripetono che un Mondiale giocato con temperature di 45-50 gradi non sarebbe serio. Né per lo spettacolo, né per il pubblico pagante, che merita di assistere a partite degne di un evento tanto importante. Alla faccia degli stadi con aria condizionata, promessi dagli organizzatori qatarioti.

Valcke non ha chiarito in quale stagione il torneo potrebbe cadere (se 2021-2022 o 2022-2023). In ogni caso il periodo tra novembre e gennaio permetterebbe di evitare la sovrapposizione con le Olimpiadi invernali del 2022, ipotesi che aveva suscitato la reazione preoccupata del Cio.

Al netto dei problemi che la novità di un Mondiale in inverno causerebbe all’organizzazione dei tornei nazionali (non ultima la serie A) e delle Coppe europee, già lo scorso luglio Blatter aveva espresso la sua preferenza in tal senso, soprattutto «per tutelare la salute dei giocatori».

Il comitato organizzatore Qatar-2022 risponde di attendere l’esito della consultazione, ma di essere pronto a superare i dubbi, puntando forte soprattutto su futuristici impianti climatizzati, capaci di garantire temperature controllate intorno ai 26-28 gradi. A costo di consumi elettrici stratosferici, che però non spaventano il Qatar, tra i principali produttori mondali di petrolio e gas. Un altro ostacolo potrebbe essere costituito dalle resistenze dei canali radio-televisivi, specie nordamericani. Fox ed NBC, che d’inverno trasmettono le partite della NFL (il football a stelle e strisce), sono contrarie a cambiamenti di date.

Questioni giuridiche e di interessi pubblicitari potrebbero ulteriormente complicare la situazione dei mondiali 2002 in Qatar, che secondo Jerome Valcke, segretario generale della Fifa, dovrebbero giocarsi d’inverno. I paesi sconfitti nella corsa all’organizzazione, ad esempio - scrive l’Huffington Post versione francese - potrebbero protestare. L’Australia, in particolare, che aveva presentato una candidatura in vista di una competizione estiva, ha già fatto sapere che pretende un risarcimento. Secondo la stessa fonte, forti malumori emergono anche dalle federazioni degli sport invernali, che verrebbero surclassati da una coppa del mondo fuori stagione, con finale a ridosso di Natale. Infine, altra questione spinosa per la Fifa, quella dei contratti con gli sponsor e le tv, in particolare americane, che non sembrano intenzionate a cedere di un millimetro: Fox e NBC, che nel periodo invernale trasmettono il torneo di football americano (NFL), non manderanno giù facilmente la sovrapposizione dei mondiali di calcio.

«Abbiamo delle preoccupazioni non solo per il 2022 ma anche per i Mondiali in Brasile questa estate». Il presidente dell’Associazione italiana calciatori, Damiano Tommasi, accoglie con favore l’intenzione di giocare i Mondiali del Qatar d’inverno piuttosto che in estate e allo stesso tempo si augura che anche per l’edizione 2014 vengano prese le misure opportune per venire incontro ai giocatori. «Anche in Brasile ci sarà lo stesso il problema del clima - avvisa Tommasi - e mi auguro si prendano le decisioni opportune per salvaguardare le prestazioni dei giocatori. Non solo negli Stati Uniti ma anche in Messico esisteva il problema del clima. Bisogna tutelare i calciatori in funzione delle condizioni climatiche». (ANSA).

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