Giacomo Randazzo, nuovo presidente dell’Atalanta

Oggi Giacomo Randazzo è diventato il 19° presidente dell’Atalanta, in sostituzione di Ivan Ruggeri. Quest’ultimo per ora ne resta il proprietario (la Ruggeri spa detiene il 76% del pacchetto azionario), ma fa un passo indietro e per il momento non si occuperà più direttamente della gestione societaria.

Randazzo ha iniziato la sua attività nell’Atalanta nel giugno 1970, l’ha lasciata nel 1992 per poi tornare nel 1994, chiamato da Ivan Ruggeri con il quale ha continuato a operare per circa otto anni. Poi, la scorsa settimana, proprio l’ex presidente lo ha chiamato offrendogli la presidenza. Giacomo Randazzo si è definito «presidente di transizione» e tale rimarrà sino a quando non saranno definiti o ripianati gli assetti della società. Ma ha anche aggiunto: «Non sono qui a fare tappezzeria, c’é un azionista di maggioranza che ha dei diritti ma anche doveri. Io opererò nel rispetto dei suoi diritti in un rapporto di grande amicizia, con tanta abnegazione, chiedendo collaborazione a tutti».

Il nuovo presidente ha precisato che riprenderà i contatti con tutti, non per contrapposizione con il passato ma per portare avanti un progetto per il futuro: «Da qui in avanti conta il futuro, io sono rappresentante legale della società, e ho anche la responsabilità di coordinare l’attività operativa nella linea tracciata dal programma della precedente amministrazione». Tra le prime operazioni, il neo presidente nerazzurro ha annunciato che è stato praticamente definito il rinnovo del contratto di Nino Favini per altri due anni come responsabile del settore giovanile, anche se ha precisato che la decisione è stato l’ultimo atto del presidente Ruggeri.

Ora tutti a Bergamo ci si chiede se Ruggeri cederà o meno il pacchetto azionario, argomento per il quale il presidente dimissionario si è riservato di prendere una decisione nel più breve tempo possibile. A guidare l’Atalanta, insieme a Randazzo, presidente con compiti istituzionali e di coordinamento delle strategie societarie, ci sarà l’amministratore delegato Isidoro Fratus, che avrà competenza sull’ambito finanziario, e il direttore generale Roberto Zanzi che avrà la responsabilità della gestione societaria e la delega sull’area tecnica. E proprio Zanzi ha cercato di dare qualche spiegazione sui deludenti risultati della squadra, ammettendo che la società ha commesso l’errore di tornare in serie A con un organico che alla prova dei fatti non si è dimostrato competitivo. «Abbiamo pensato, sbagliando - ha detto il dg - che il modulo, il tipo di gioco, potesse essere sufficiente per poter recitare la nostra parte anche nel massimo campionato e abbiamo rinunciato al rafforzamento dell’organico, pur avendo intavolato numerose trattative».

Con Zanzi, nell’ambito tecnico lavorerà il direttore sportivo Lele Messina, unico della famiglia Ruggeri (ha sposato la figlia di Bruno Ruggeri, quindi è il nipote di Ivan) a restare in società.

(07/02/2005)

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