Gomez: «Quando me ne andrò
si saprà la verità di tutto»

Le parole del capitano nerazzurro in una «Story» di Instagram lunedì 14 dicembre.

«Cari tifosi atalantini, vi scrivo qua perché non ho nessun modo di difendermi e di parlare con voi. Solo volevo dirvi che quando me ne andrò si saprà la verità di tutto. Voi mi conoscete e sapete la persona che sono. Vi voglio bene, il vostro capitano». Sono le parole che il Papu Gomez ha pubblicato nella mattinata di lunedì 14 dicembre sul suo profilo Instagram ufficiale, nelle «Stories». Si aggiunge quindi un nuovo capitolo alla vicenda riguardante gli attriti tra il capitano nerazzurro (rimasto in panchina domenica nella sfida con la Fiorentina) e l’allenatore Gian Piero Gasperini.

Domenica dopo la partita con la Fiorentina Gasperini intervistato da Sky Sport aveva parlato così di Gomez: «È stato il nostro giocatore più importante in questi cinque anni: se io sono arrivato a 200 panchine, lui avrà giocato 195 partite con me e in questa prima parte di stagione è forse l’unico a essere sempre sceso in campo. Ma dipende dalle situazioni: quest’anno, il Papu tuttocampista in alcune partite diventa difficile da proporre per la squadra, perché gli avversari ti conoscono e ti affrontano diversamente. Poi, la condizione spesso è influenzata dai tanti impegni e dai viaggi con le nazionali. Alla base, ci devono essere fiducia e disponibilità, altrimenti diventa tutto più difficile, per me e per il giocatore: non so come si supererà il tutto. Da parte mia, guardo ciò che è meglio per la squadra: sicuramente Gomez è un grandissimo giocatore, altrimenti non avrebbe giocato così tanto». Gasp ha tenuto poi a precisare l’estraneità di Ilicic nelle vicende: «Mi dispiace per Josip: è stato tirato dentro pure lui che non c’entra niente con questa situazione». Così sull’eventualità di una separazione da Gomez: «Penso che le scelte forti debba farle come sempre la società, che si pone degli obiettivi su cosa fare nel prossimo futuro. Bisogna necessariamente guardare avanti e cercare stimoli, per trovare nuove soluzioni: se ti fermi, torni indietro e non hai possibilità di ripeterti. Deve essere qualcosa in linea con l’allenatore: ci deve essere sintonia, altrimenti diventa un problema», spiega l’allenatore dell’Atalanta.

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