Gran Galà del basket Bg, 3ª edizione
Tanti big: Carera, don Mazzi e la Ribas

«Gran Galà del basket bergamasco», terza edizione. Torna puntuale la terza rassegna della pallacanestro locale domenica 20 settembre, al palasport di piazzale Tiraboschi.

È il caso di ricordare i successi riscontrati nelle precedenti rassegne: la prima che ha visto protagonisti gli ex giocatori di Alpe e Celana in un’indimenticabile e divertente sfida; quella successiva coronata dall’assegnazione a un giornalista del trofeo titolato all’indimenticabile don Franco Maggioni.

Questa volta l’invito a presenziare sulle tribune dell’arena cittadina è rivolto innanzitutto agli atleti dei settori giovanili delle società di casa nostra, nessuna esclusa. Poi, naturalmente, sarà gradito il maggior numero dei appassionati di questa disciplina che ha toccato con mano, sia pure fugacemente, l’Olimpo del pallone a spicco nazionale. Senza dimenticare, nel contesto delle celebrazioni, un campione del calibro di Flavio Carera (nella foto), capitano degli azzurri negli anni 90, premiato nel Gran Galà precedente. Un riconoscimento verrò consegnato a Davide Lamma, ex giocatore della Fortitudo Bologna, che mosse i primi passi a Bergamo nel Celana allenato da Carlo Recalcati.

Domenica prossima, tra gli ospiti ci sarà Don Mazzi, fondatore della Comunità Exodus, emerita istituzione il cui logo sarà applicato sulle maglie da gioco della stessa Comark nel corso della stagione 2015-2016. A condurre la manifestazione Max Viggiani, dj di radio Rtl che si avvarrà dell’apporto della Ribas.

Altri eventi, comunque, si susseguiranno compresa la presentazione ufficiale della nuova Comark, team che punterà decisamente, con il trevigliese Cece Ciocca in panchina, al salto in serie A2. «Sarà una festa del nostro basket e non solo dei simpatizzanti della Comark». Sono le parole del presidente e sponsor del sodalizio bergamasco Massimo Lentsch pronunciate con evidente orgoglio. Chi interverrà dovrà sentirsi, in modo magari differente, coinvolto sino in fondo nel mio dichiarato progetto di ridare al territorio orobico quei fasti già conosciuti, anche se durati purtroppo, pochissimo.

Arturo Zambaldo

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