Legge antifumo, sì del Senato: niente sigarette nei locali pubblici

Le regole mettono di fatto al bando le sigarette da tutti i locali pubblici: vita dura per gli amanti delle "bionde"

La legge antifumo voluta dal ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ha incassato il sì dal Senato. La scelta draconiana sul fumo renderà la vita dura agli amanti delle «bionde». Ecco cosa prevede la nuova legge.

DIVIETI ASSOLUTI Nei locali chiusi sarà imposto un generale divieto di fumare: uniche eccezioni, i locali privati non aperti a utenti e i locali pubblici espressamente riservati ai fumatori. In pratica succederà che nei bar e ristoranti che vorranno accogliere ancora i fumatori, dovranno essere riservate delle zone per il fumo, rispettando un regolamento governativo che sarà varato entro due mesi. Le aree per i non fumatori, comunque, dovranno essere più grandi di quella per i fumatori.

UN ANNO PER ADEGUARSI

Dall’approvazione definitiva della legge passerà almeno un anno prima che le nuove regole entrino in vigore. Bisognerà infatti aspettare l’emanazione di un regolamento ministeriale (6 mesi), dopo di che ci saranno altri 12 mesi di tempo per consentire a tutti i soggetti interessati di adeguare locali e impianti

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MULTE FINO A 2.000 EURO Chi sarà sorpreso a fumare sotto un cartello «no smoking» rischia una multa da 25 a 250 euro. Ma la sanzione potrà essere raddoppiata se nei dintorni ci sono donne incinte o bambini sotto i 12 anni. Le multe più salate sono previste per i proprietari dei locali dove il divieto non viene fatto rispettare: per loro la multa andrà dai 200 ai 2000 euro.

GLI "SCERIFFI" Saranno le Regioni, assieme al governo, a stabilire come condurre gli accertamenti antifumo. Ogni regione dovrà individuare i responsabili del controllo, veri e propri «sceriffi» antisigarette, che avranno il potere di multare i trasgressori.

VENTILAZIONE Tutti gli esercizi e i luoghi di lavoro dovranno dotarsi di impianti per il ricambio d’aria, secondo regole che saranno fissate nei 60 giorni seguenti l’approvazione della legge.

(7/11/02)

Su L’Eco di Bergamo del 7 novembre 2002

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