Martina, aspettando la notte della finale
«La mia Paralimpiade, sguardi e sorrisi»

Rio 2016, Martina Caironi alle 0,52 della notte tra sabato 17 e domenica 18 settembre sarà in pista. Alla vigilia della gara, sulla sua pagina Facebook l’atleta bergamasca ha pubblicato un bellissimo racconto dell’esperienza alle Paralimpiadi.

Una settimana dopo l’argento nel salto in lungo, quattro giorni dopo aver festeggiato con gli affetti più cari il suo compleanno, la ventisettenne finanziera di Borgo Palazzo si accinge a affrontare la «sua» gara prediletta, i 100 metri categoria T 42. Batterie in programma alle 17,02 (ora italiana), finalissima alle 0,52 (in entrambi i casi diretta televisiva su Rai Sport) con l’obiettivo di confermare al mondo che è ancora lei la donna più veloce del pianeta, la freccia orobica che sprinta, commuove e sorride. Quattro anni dopo i Giochi di Londra, il bis sembra possibile, anche se mai come stavolta, tra blocchi e corsie dello stadio Engenhao si annidano insidie.

A poche ore dalla gara, Martina Caironi ha pubblicato sulla sua pagina Facebook ufficiale una lunga testimonianza piena di emozioni: «Ed eccomi qui alla vigilia della mia gara più importante. I 100m – si legge nel post della portabandiera azzurra – Mi son ritagliata questi 15 minuti per scrivere un po’ quello che è stato. Come il tempo è volato qui nel villaggio, come vedo gioire ogni giorno persone a me vicine, come vedo le facce stanche ma felici sul podio a fine Paralimpiadi». Martina ricorda per esempio «i continui incontri con gli amici del Sudafrica o gli olandesi che l’altra sera hanno fatto salire la Fede su una sedia per nominarla ufficialmente membro del team Neederland dandole la loro spilla con gli zoccoli, la più ambita qui in villaggi. Ah perché forse non lo sapete che è abitudine tra gli atleti scambiarsi i “pins” ovvero le spille della propria squadra. Ad un certo punto ne avevo talmente tante sull’accredito che si incastravano nei capelli così le ho tolte lasciandone solo alcune».

«Qui – si legge in un altro passaggio del post - siamo in una bolla di sapone che scoppierà il giorno 19 quando tutto finirà e si vedranno le valigie e la transumanza di atleti che ritorna a casa. Io invece mi fermerò in Brasile ancora un po’ per esplorare». «La verità - aggiunge– è che ho la testa a domani. Alla semifinale delle 12 e alla finale delle 19. Aspetto da troppo tempo. Le mie conquiline di questa avventura poi so già che mi mancheranno, è tutto il team Italia! Come mi mancherà questa piccola città fatta di tanti pezzi di puzzle, sorrisi e incontri di mani e abbracci. E sguardi e tanti modi di comunicare. Tanta comunicazione, poco tempo per stare soli, ma in fondo c’è tutta la vita per quello».

«La Paralimpiade - garantisce Martina – non è solo quello che si vede in TV, ma molto di più». Qui di seguito il testo integrale del post.

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