Martina Caironi riparte dall’oro, regina europea dei 100 metri

Atletica paralimpica, la bergamasca ha vinto in 15”01 staccando le avversarie martedì 1°giugno. «Felice della vittoria, un po’ meno del tempo». Giovedì 3 il salto in lungo.

Alle sette e un quarto di sera c’è una saetta che pare attraversare il cielo grigia di Bygdoszcz, in Polonia, ha le sembianze di Martina Caironi. È lei la regina dei 100 metri T 63 (amputati monolaterali sopra al ginocchio) dei Campionati europei Paralimpici, confermando le previsioni della vigilia. Titolo annunciato, da non confondere con scontato, perché insieme alla concorrenza c’era da superare un’astinenza da eventi internazionali che tra un inconveniente e l’altro durava dalla bellezza di 1.012 giorni, ovvero dagli Europei ’18 di Berlino. La ventesima medaglia pesante della carriera della 31enne delle Fiamme Gialle, quella che la conferma regina d’Europa (cinque i titoli continentali in carriera) giunge al termine di una prova dominata dal primo all’ultimo metro. Partita dalla sesta corsia con i capelli raccolti (e un sorriso un po’ tirato a favor di telecamera), la figlia del vento originaria di Borgo Palazzo già dai 30 metri ha finito per correre solo contro se stessa e contro il cronometro. Che alla fine ha detto 15 secondi e 1 centesimo (vento -0,3 m/s), con robustissimo vantaggio sulle elvetiche Elena Kratter (15”94) e Sofia Gonzales (16”50), con cui alla fine ha festeggiato, per le foto di rito, avvolta nell’amata bandiera tricolore.

Pazienza se il primato iridato che la new entry Ambra Sabbatini le ha tolto pochi mesi or sono è rimasto distante di 42 centesimi. Quello lo rincorrerà fra tre mesi, su un palcoscenico a cinque cerchi dove l’Italia (che può annoverare tra le proprie fila anche Monica Contraffatto) pare avere tutte le carte in regola per uno storico triplete: «Ambra e Monica sono due amiche-rivali che qui mi sono un po’ mancate – ha detto alla fine Martina al sito della Fispes - . Felice della mia vittoria, non del tutto del mio crono, che non credo rifletta la mia condizione attuale. Ho risentito dell’attesa della gara e del freddo, che mi ha creato qualche problema al moncone. Voglio rivedere anche la mia partenza, anche lì c’è margine di crescita».

La bicampionessa paralimpica di specialità, (nonché capitana di una squadra azzurra), è stata la stella di giornata di un gruppo che ha applaudito anche altre due medaglie, l’argento ottenuto da Ariola Dedaj nei 100 m T 11 e da Marco Cicchetti nel lungo T 44. Per la ragazza simbolo del movimento «Para» tricolore, il secondo appuntamento della kermesse continentale, è in programma giovedì 3 giugno alle 17,30 sulla pedana del salto in lungo, a breve giro di pista dalle qualificazioni dell’orobica d’adozione Valentina Petrillo (club di appartenenza Omero Bergamo) nei 400 T 13.

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