Morto Sabia, finalista alle Olimpiadi
Portò i colori dell’Athletic club Bergamo

È morto nella mattinata di mercoledì 8 aprile a Potenza, a causa del coronavirus, il mezzofondista Donato Sabia, di 56 anni, che è stato due volte finalista olimpico degli 800 metri piani.

È morto nella mattinata di mercoledì 8 aprile a Potenza, a causa del coronavirus, il mezzofondista Donato Sabia, di 56 anni, che è stato due volte finalista olimpico degli 800 metri piani, a Los Angeles 1984 e a Seul 1988, finendo quinto e settimo. Sabia, che vinse l’oro agli Europei indoor di Goteborg, negli 800, nel 1984, era presidente del comitato regionale della Basilicata della Fidal. Proprio nel suo momento d’oro, nel 1984, lasciate le Fiamme Oro, portò anche i colori dell’Athletic Club Bergamo. Nei giorni scorsi, nell’ospedale di Potenza, era morto anche il padre. Sabia era ricoverato in terapia intensiva nell’ospedale «San Carlo» di Potenza da alcuni giorni, quasi contestualmente alla morte del padre, avvenuta anche in questo caso per coronavirus.

Sabia era nato a Potenza l’11 settembre 1963. Deteneva la terza prestazione italiana di tutti i tempi negli 800 metri - con 1’43”88 - dietro a Marcello Fiasconaro e Andrea Longo. Aveva fatto, inoltre, l’undicesima prestazione italiana assoluta sui 400 metri, con 45”73. E’ stato primatista mondiale sui 500 metri (con il tempo di 1’00”08), rimasto imbattuto per circa 29 anni. Lo aveva stabilito a Busto Arsizio il 26 maggio 1984. Oltre alla partecipazione alle finali olimpiche di Los Angeles e Seul e alla vittoria negli Europei indoor di Goteborg, Donato Sabia fu quinto nella finale della staffetta 4x400 al Campionati mondiali di atletica leggera che si svolsero a Helsinki nel 1983.

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