Pugilato, calcio e atletica
I protagonisti si raccontano

Una serata tra sportivi, tra i racconti di gesta eroiche e occasioni mancate, come filo conduttore la fatica dello sport.

Parliamo di pugilato, calcio e atletica, rappresentati dal boxeur Luca Messi, dal dirigente dell’AlbinoLeffe Lucio Seghezzi e dall’atleta master Ugo Piccioli Cappelli, campione negli 800 e 1500 metri con 3 record italiani, tutti ospiti d’onore nello studio del video maker soverese Beppe Rota. Nel corso della serata il collezionista di maglie del calcio professionistico ha messo in mostra un’altra delle sue passioni, la sua collezione di fotografie con i vip, dal mondo dello spettacolo a quello dello sport, realizzate grazie alla collaborazione di mamma Francesca: ultima tra i 6 mila scatti è stata la foto realizzata con Carla Fracci. Una serata particolare, con Beppe Rota che ha accolto nel suo studio tanti amici e ha donato la novità rappresentata dal calendario del 2015 con alcuni dei suoi scatti, mentre per il prossimo anno uscirà il suo primo libro, con la prefazione di Bruno Pizzul. In questa lunga serata conclusa con gli auguri natalizi sono state diverse le tematiche trattate: l’ospite d’onore è stato il pugile di Ponte San Pietro Luca Messi, ormai pronto a dare il definitivo addio al suo amato sport.

«Lo stiamo organizzando tra fine e febbraio e inizio marzo: attendiamo per avere la disponibilità del palazzetto dello sport di Bergamo e lavorare su questo grande evento. Sto portando avanti le mie attività,ma la boxe rimarrà sempre nella mia vita, mi sento ancora un campione e ho fatto tanto per questo sport e lo farò diventare la mia attività futura possibilmente per tutta la vita. Il futuro della boxe bergamasca lo vedo difficile: il pugilato è uno sport duro che i ragazzi italiani vogliono praticare, ma più a livello amatoriale che agonistico, ma non si sa mai: anche dopo la fine della carriera del mio compaesano Angelo Rottoli si pensava che non ci fosse più nessuno, poi sono arrivato io».

Lucio Seghezzi ha invece raccontato qualche aneddoto sui suoi tanti anni nel mondo del calcio, accompagnato dal preparatore dei portieri del settore giovanile Dario Caglioni. Dopo aver parlato del suo rapporto con la famiglia Morosini, e aver donato una maglietta del povero Piermario al collezionista Beppe Rota, ha parlato della sua scoperta, quell’Andrea Belotti che domenica 21 scenderà in campo al Comunale con la divisa del Palermo per battere la squadra della sua città, l’Atalanta, dopo aver vestito in bergamasca solo la maglia dell’AlbinoLeffe.

«Con il Palermo c’è il mio pargoletto, ormai pargolone, Andrea Belotti, mi dispiacerebbe fare il tifo per il Palermo, sicuramente lo farò per lui – ha affermato Seghezzi –. È uno di noi, il ragazzo della porta accanto, con un carattere forte, che vuole arrivare, ma timido e umile. L’ultima volta che sono stato a casa sua gli ho detto di non mollare: dopo essere tornato al gol suo papà mi ha chiamato al volo. Mi auguro una vittoria dell’Atalanta, ma almeno un gol suo: i tifosi dell’Atalanta lo devono temere perché ha corsa, forza e anticipo, ricorda un po’ il primo Vieri, ma con più rapidità».

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