«Scudetto? Abbiamo i piedi per terra»
Gasperini pronto per Napoli: sarà dura

«Abbiamo i piedi ben piantati per terra nonostante tutti i complimenti: quando ci parlano di scudetto è una cosa mediatica, che non ci riguarda». Gian Piero Gasperini si appresta a difendere il terzo posto dall’assalto del Napoli negando che si tratti di una partita determinante

«L’attuale terzo posto è uno dei vantaggi con cui affrontiamo questa gara, perché significa che abbiamo carte da giocare e abbiamo acquisito credibilità - spiega il tecnico dell’Atalanta -. Gli esami non finiscono mai e l’avversario di turno, secondo me il più forte della serie A con Juventus e Inter, è di quelli più duri. Direi il classico mattone: essendo alla decima giornata non può comunque essere decisivo».

Gasperini non pone limiti alla sua squadra: «Siamo a 20 punti dopo 9 giornate: fanno parlare qualcuno di scudetto, ma ha ragione il presidente Percassi quando parla di obiettivi per gradi. E la salvezza è sempre stato storicamente il primo per l’Atalanta. Realisticamente quello successivo è restare tra i primi 6-7 posti. Strada facendo, se riusciremo a fare meglio, lo scopo è ripetere quello che abbiamo fatto l’anno scorso».

Un altro commento sul Napoli: «Ci aspetta un esame molto duro, ma anche prestigioso. Superarlo ci darebbe grande forza». I nerazzurri sono reduci dal 7-1 rifilato all’Udinese e le disfatte europee sembrano ricordi lontani: «È molto bello veder giocare il Napoli, è una squadra con molte soluzioni offensive. Può essere un test importante anche in vista del Manchester City».

Per la formazione, niente anticipazioni ma anche un paio di distinguo: «Gli acciacchi di gara non sono così importanti da togliere di mezzo quelli che hanno giocato domenica. Verifichiamo le condizioni di Palomino e Masiello. Su José, che aveva saltato la Champions, eravamo strasicuri e poi ha sentito male in riscaldamento prima dell’Udinese. Il tempo per recuperare con l’infrasettimanale è davvero poco, si è sempre impiccati con le scelte dell’ultimo minuto. Anche il Napoli ha lo stesso problema, vedi Malcuit».

Toloi-Kjaer-Djimsiti davanti a Gollini, dunque, salvo contrordine, con Gosens a provare a inserirsi in corsia (Hateboer e Castagne i titolari), De Roon e Pasalic o Freuler in mezzo. Davanti, a dispetto del protrarsi della defezione di Duvan Zapata, si naviga nell’abbondanza: «La prospettiva è di farlo andare almeno in panchina col Manchester City il 6 novembre, non è il caso di rischiarlo col Cagliari: tra sintomatologia, esami e ciò che sente il giocatore esiste sempre differenza - spiega Gasperini -. Muriel, lo ribadisco, fatica a fare l’Ilicic partendo da lontano ma è straordinario da prima punta, per controllo, immediatezza e precisione di tiro: può giocarci insieme, ma è un’alternativa. Come Malinovskyi lo è per Gomez nel ruolo più avanzato del centrocampo. Tutti insieme non possono giocare». Un altro sguardo al Napoli: «L’attacco di Ancelotti rimane ad altissimo livello di potenziale. Forse in campionato è andato a sprazzi, ma è molto bello vederlo giocare. E ha più soluzioni». Chiosa sull’ex allievo al Genoa, ora sulla panchina dei Grifoni: «Thiago Motta col Brescia ha capovolto la partita coi cambi. Un genio, grandissimo. Da esordiente della panchina...».

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