Si pensa all’Atalanta del futuro
Due sacrifici, attacco e giovani

Battuta la Samp e archiviate le feste - adesso l’Atalanta è salva anche per i pessimisti - è tempo di occuparsi del futuro. Il tanto atteso summit di mercato ancora non s’è svolto, ma Antonio Percassi è a Zingonia tutti i giovedì.

Battuta la Samp e archiviate le feste - adesso l’Atalanta è salva anche per i pessimisti - è tempo di occuparsi del futuro. Anche perché, con l’organico attuale, c’è parecchio da fare: dei 28 giocatori in rosa vanno a scadenza Frezzolini, Yepes e Bellini, con il quale di certo sarà trovata un’intesa per il rinnovo.

Restano 26 giocatori a contratto, con Yepes che con un ruolo di chioccia potrebbe fare un’altra stagione. Siamo a 27, ai quali vanno aggiunti i sei (da prima squadra, non i giovani...) che rientreranno dai prestiti. Eccoci a 33 giocatori. Ai quali andranno aggiunti almeno tre-quattro dei giovani che ora sono a giocare in B e che la società vuol riportare in organico. Totale 36-37 giocatori.

Troppi. Sarà quindi decisivo svolgere un adeguato lavoro sul mercato, per trovare una collocazione a diversi giocatori che altrimenti resteranno a libro paga. E la necessità di ridurre il monte ingaggi è evidente a Bergamo come in tutto il calcio italiano.

Stanno emergendo le prime linee guida per il prossimo mercato. Anzitutto le cessioni dei pezzi pregiati. L’Atalanta ha quattro giocatori che stanno facendo parlare gli addetti ai lavori: Consigli, Baselli, Carmona e Bonaventura. Sono i pezzi pregiati, li accomuna una caratteristica preziosa per l’Atalanta: hanno contratti lunghi e sono iscritti a bilancio a cifre bassissime: tre sono figli del vivaio, Carmona è qui da quattro anni. Dei quattro big partiranno probabilmente in due. Ma gli altri due, a meno di offerte astronomiche, resteranno all’Atalanta. Poi ci sarà da investire sull’attacco e ringiovanire la difesa.

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