Quotidiano Energia - Una Carta con 25 impegni per aiutare i consumatori a far fronte al caro-energia. E’ quanto concordato mercoledì dai fornitori francesi con i ministri dell’Economia, Bruno Le Maire, e della Transizione energetica, Agnès Pannier-Runacher, che per parte loro hanno annunciato un rafforzamento delle misure del Governo.
La Carta prevede in particolare che i clienti siano avvisati con 2 mesi di anticipo della scadenza del contratto e l’introduzione di agevolazioni di pagamento per i consumatori in difficoltà. Inoltre, i fornitori si impegnano ad agire come fornitore di ultima istanza in caso di necessità e a promuovere una maggiore concorrenza nelle offerte, dando priorità a tariffe basate sulla riduzione del consumo nei momenti di picco della domanda.
La Carta è stata sottoscritta da Edf, Engie, TotalEnergies, Geg, Seolis, Soregies e Alterna Energies e dalle associazioni Afieg, Ufe, Uneleg, Anode ed Ele, che si attiveranno per far aderire all’iniziativa i loro membri.
Da notare che Eni è membro di Ufe e Anode, mentre Endesa (controllata Enel) aderisce ad Afieg.
Quanto al Governo, Le Maire e Pannier-Runacher hanno illustrato nuove misure a sostegno dei consumatori, a partire da una semplificazione e proroga fino al 2023 degli aiuti per il pagamento delle bollette di luce e gas delle grandi imprese energivore.
Inoltre, lo Stato fornirà garanzie per ridurre il rischio per i fornitori di fallimento dei clienti industriali, mentre il regolatore Cre pubblicherà entro breve un prezzo di riferimento dell’energia elettrica per vari profili di consumatori professionali, in modo da permettere ai clienti di effettuare un confronto con le offerte ricevute dai fornitori.
Illustrando le iniziative in conferenza stampa, Le Maire ha reso noto che il Governo presenterà nei prossimi giorni un emendamento alla Legge di Bilancio per recepire il regolamento Ue sul tetto di prezzo all’elettricità all’ingrosso venduta dai produttori inframarginali (QE 30/9). Dal tetto, ha precisato il ministro, sono attesi introiti tra 5 e 7 miliardi di euro da destinare alle misure contro il caro-energia.
Martedì, intanto, il ministero dell’Economia ha avviato il processo di nazionalizzazione di Edf, presentando al regolatore finanziario Amf la prevista Opa da 9,7 miliardi di euro sul 16% del colosso energetico che non detiene.
L’offerta, curata da Goldman Sachs e Société Générale, dovrebbe essere finalizzata l’8 dicembre e risultare valida al raggiungimento di una soglia minima del 90% del capitale di Edf, vale a dire appena il 6% delle azioni in circolazione. L’Opa prevede il pagamento di 12 euro per ciascun titolo del gruppo.
“L’emergenza climatica e la situazione geopolitica richiedono decisioni forti per garantire l’indipendenza e la sovranità energetica della Francia”, si legge in una nota contenente i dettagli dell’offerta. Grazie al pieno controllo statale, spiega la nota, Edf potrà “impegnarsi in progetti di lungo-termine a volte incompatibili con le aspettative a breve-termine degli investitori privati, senza esporsi alla volatilità dei mercati azionari”.
Da segnalare infine che la Cre ha annunciato ieri il raggiungimento del 99% di riempimento degli stoccaggi gas francesi, equivalenti a 130 TWh o a circa i due terzi del totale dei consumi invernali dei clienti domestici e delle Pmi.
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