Esma: “Garanzie bancarie per il trading”

Quotidiano Energia - Introdurre “il più rapidamente possibile” emendamenti al regolamento Emir per permettere alle società energetiche di utilizzare in via temporanea le garanzie delle banche commerciali per il trading di elettricità e gas. E’ quanto propone l’Autorità finanziaria europea Esma in un rapporto pubblicato venerdì, che segue quello preliminare del mese scorso in cui si ventilava l’ipotesi di interrompere le negoziazioni sui mercati dell’energia in caso eccessivi picchi di prezzo.


Il rapporto, richiesto a Esma dalla Commissione Ue nell’ambito dell’ultimo pacchetto contro il caro energia, si concentra questa volta sulle “specifiche condizioni per un allargamento temporaneo dei collaterali eligibili alle garanzie delle banche commerciali non collateralizzate e alle garanzie pubbliche”, redigendo a questo scopo specifici emendamenti al regolamento delegato 153/2013.

In pratica, l’Autorità propone di migliorare tempestivamente la liquidità del trading di energia permettendo per un periodo di 12 mesi l’utilizzo delle garanzie di banche commerciali, al fine di “fornire sollievo ai partecipanti al mercato e incentivarli a tornare sui mercati”.

Inoltre, secondo Esma, “allo scopo di contenere le tensioni di liquidità osservate sui mercati dei derivati energetici, dovrebbero essere considerati collaterali ammissibili anche le garanzie rilasciate o assistite da enti pubblici alle controparti finanziarie e non finanziarie”.

L’autorità è convinta che i rischi legati all’allargamento temporaneo dei collaterali ammissibili siano limitati, poiché resteranno comunque in vigore tutte le altre garanzie sulla gestione del rischio.

La bozza di regolamento predisposta da Esma dovrebbe confluire nel nuovo pacchetto contro il caro-energia che la Commissione presenterà martedì e passare quindi al vaglio dell’Europarlamento e del Consiglio prima di poter eventualmente entrare in vigore.

Fino al 2016, quando sono scattate le norme del regolamento Emir, le garanzie bancarie permettevano ai generatori di elettricità di utilizzare nel trading la loro produzione fisica come collaterale in luogo del denaro.

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