Nucleare Francia, stima disponibilità invernale ridotta di 5 GW

Quotidiano Energia - “I ritardi accumulati su alcuni reattori rendono improbabile, seppure sempre possibile, il raggiungimento di una disponibilità di 45 GW” all’inizio del 2013. Lo scrive il Tso francese Rte in un aggiornamento dell’analisi previsionale dell’inverno 2022-2023, pubblicato venerdì “nel contesto delle incertezze inedite legate alla crisi energetica in atto”.


Rispetto alla stima del precedente aggiornamento di settembre, che a gennaio indicava appunto una capacità di 45 GW, Rte prevede adesso una disponibilità “nell’ordine di 40 GW” a causa dei ritardi nel ripristino del parco nucleare, che sconta al momento il fermo di 25 reattori su 56 per una capacità in funzione di 32 GW.

Il Tso precisa che i ritardi non sono legati ai controlli e riparazioni dei fenomeni di corrosione riscontrati in alcuni reattori, ma alle agitazioni sindacali che hanno rallentato di due settimane il ripristino di varie unità e alle manutenzioni programmate che stanno richiedendo più tempo del previsto.

In ogni caso, l’aggiornamento non modifica le prospettive di adeguatezza del sistema elettrico, che restano quelle di settembre: “Nella gran parte delle situazioni analizzate” non si verificheranno particolari problemi, anche se nell’eventualità di temperature inferiori alla media stagionale e/o tensioni sui mercati elettrici europei “il rischio di interruzione delle forniture non può essere escluso”. In tal caso si dovrà ricorrere a una riduzione dei consumi nazionali dall’1 al 5%, che potrà arrivare “fino al 15% con condizioni meteorologiche estreme”.

La previsione si basa su consumi elettrici che, grazie alla riduzione della domanda industriale e al “plan sobriété” lanciato dal Governo, sono scesi nell’ultimo mese del 6,6% rispetto ai livelli medi dello stesso periodo registrati nel 2014-2019.

Inoltre, la Francia potrà contare sul ritorno in rete di 1,8 GW a carbone (la centrale di Saint-Avold in funzione dal 1° ottobre e quella di Cordemais che ripartirà a fine novembre) e sul potenziamento dell’interconnessione fisica con il Belgio e degli scambi con la Germania, nonché sul recente avvio del primo modulo da 600 MW del nuovo elettrodotto Savoia-Piemonte con l’Italia.

A metà gennaio, con un ritardo di un mese sui tempi inizialmente previsti, tornerà operativo l’elettrodotto Ifa da 1 GW tra Francia e Gran Bretagna.

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