Regolatori Ue: “Gli aiuti vadano ai bisognosi”

Quotidiano Energia - Gli Stati membri Ue hanno sinora messo in campo “lodevoli” sforzi per aiutare i consumatori a contrastare il caro-energia, ma considerato che “gli aumenti dei prezzi al dettaglio continueranno nel 2022 e nel 2023”, le misure dovranno “riguardare i clienti più vulnerabili”. Lo sostengono Acer e Ceer nel rapporto di monitoraggio annuale dei mercati retail dell’elettricità e del gas (Mmr), che offre una panoramica degli sviluppi nel 2021 e, data l’attuale crisi energetica, anche alcune informazioni sui prezzi 2022 fornite da VaasaEtt.


Secondo Acer e Ceer, le misure attuate dai 27 hanno permesso una riduzione media della bolletta di luglio 2022 del 22% per l’elettricità e del 21% per il gas, agendo su tasse e oneri.

Tuttavia, le misure hanno in gran parte riguardato la totalità dei consumatori – anche “quelli che non ne avevano un reale bisogno” – con effetti potenzialmente negativi. Ad esempio, il taglio generalizzato dell’Iva potrebbe frenare le azioni di risparmio.

Di conseguenza, il report suggerisce ai regolatori nazionali e alle altre autorità coinvolte di studiare misure più articolate e mirate, come meccanismi di sostegno che tengano conto dei consumi, della spesa per l’energia, del reddito e della classe energetica dell’edificio.

Accanto a questo, Acer e Ceer invitano gli Stati membri ad offrire siti web di confronto delle offerte e a garantire che le autorità di regolazione nazionali verifichino la conformità delle bollette ai requisiti fissati dalla direttiva 2019/944 sul mercato elettrico, che in questo capitolo non risulta pienamente applicata in quasi tutti i Paesi.

Il Mmr rileva poi che i numerosi fallimenti di fornitori in crisi di liquidità hanno ridotto la scelta per i consumatori, portando a un aumento del livello di concentrazione del mercato e a una contrazione delle offerte disponibili. In Italia, le tipologie di offerta sono scese tra il 2020 e il 2021 da 10 a 2 per l’elettricità e da 9 a 2 per il gas.

Italia e Spagna sono comunque rimaste in vetta alla classifica Ue per numero di fornitori, con 129 e 121 rispettivamente per il gas e 195 e 306 per l’elettricità.

Acer e Ceer sottolineano infine il forte aumento in tutta Europa del tasso di passaggio a un nuovo fornitore, fenomeno che indica “una maggiore consapevolezza dei consumatori delle offerte presenti sul mercato”. In Italia, il tasso di switching è passato nell’elettricità dal 13% circa del 2019 e 2020 al 16% del 2021 e nel gas dal 9-10% al 12% rispettivamente.

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