Riparte da Taranto Progetto Mare del centro velico Caprera

di Giacomo Rizzo

Il catamarano One si appresta a percorrere 1400 miglia, da Taranto a Corfù, per indagare sulla qualità delle acque e sulla presenza di contaminanti in grado di mettere a rischio l''ecosistema marino e diventare una piattaforma di raccolta dati a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo.

Inizia così la seconda fase di Mare (Marine Adventure for Research e Education), il progetto di citizen science che mira a monitorare la salute del Mar Mediterraneo per promuovere la conoscenza e la protezione dell’ambiente marino, nato da un'idea della Fondazione del Centro Velico Caprera in collaborazione con la One Ocean Foundation. Il percorso del 2022 è stato dedicato allo studio del Mar Tirreno, mentre per il 2023 il monitoraggio riguarderà Mar Ionio, Adriatico ed Egeo con un percorso di 1.400 miglia che porterà il gruppo di ricercatori (la partenza è fissata per domani) a circumnavigare tutto il Bacino adriatico.

Nel corso di dieci settimane di navigazione un equipaggio di naturalisti e biologi raccoglierà sia campioni di organismi zooplanctonici, bioindicatori naturali di inquinamento ambientale, per monitorare la presenza e la distribuzione di diversi contaminanti, che tracce di Dna lasciate dagli organismi marini per il monitoraggio della biodiversità. I risultati della prima campagna e i particolari della seconda fase del progetto sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nel Castello Aragonese di Taranto. Il catamarano a vela One, un 45 piedi allestito come un vero e proprio laboratorio galleggiante, farà tappa anche a Gallipoli, Bari, Pescara, Ancona, Venezia, Pola, Spalato, Dubrovnik e Durazzo prima di arrivare a Corfù.

"Tra le novità più importanti - ha spiegato Stefano Crosta, presidente della Fondazione Centro Velico Caprera, alla vigilia della partenza della seconda edizione - c'è l'adesione da parte di ricercatori di Università italiane e straniere, che saliranno a bordo in alcune tratte del percorso per sviluppare specifici progetti". "

Vogliamo essere una delle piattaforme a servizio della ricerca - ha detto durante la presentazione il vicepresidente Paolo Bordogna - e continuare il mestiere di educatori per chi viene in barca attraverso la scuola di vela, da sempre improntata sui valori e sulle tradizioni della marineria italiana". A proposito dell'attività di monitoraggio svolta nel 2022, Ginevra Boldrocchi, coordinatrice Scientifica di One Ocean Foundation, ha sottolineato che "uno dei due filoni di ricerca della campagna di monitoraggio ha riguardato il monitoraggio di specie data carenti e di specie aliene, attraverso l’analisi del Dna ambientale, cioè le tracce di Dna lasciate dagli organismi nei campioni di acqua prelevati".

I dati "in merito all’inquinamento da metalli in traccia - ha precisato invece Giulio Magni, direttore Operation di One Ocean Foundation - hanno mostrato risultati molto eterogenei e difficilmente contestualizzabili per una sostanziale mancanza di dati preesistenti. Per analizzare i campioni raccolti nel 2022 è stato necessario creare ex novo i primer, ossia i marcatori molecolari specifici per le specie target. Una volta messi a disposizione della comunità scientifica internazionale, queste sequenze faciliteranno enormemente i monitoraggi futuri della biodiversità marina".

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