Risparmio gas, ricorso della Polonia contro il piano Ue

Quotidiano Energia - Arriva proprio all’inizio della stagione del riscaldamento il ricorso della Polonia contro il regolamento Ue 2022/1369 sulle “misure coordinate di riduzione della domanda di gas”, in base al quale i 27 dovranno tagliare i consumi del 15%.


Punto centrale del piano “Save gas for a safe winter” proposto dalla Commissione europea a luglio e approvato subito dopo ma non senza fatica dal Consiglio, il regolamento ha incontrato l’opposizione del Governo polacco, che mette in dubbio la validità della base giuridica del provvedimento.

Nel ricorso contro il Consiglio presentato mercoledì alla Corte di Giustizia Ue, ha spiegato su Twitter il vice-ministro della Giustizia polacco Sebastian Kaleta, Varsavia sostiene che il regolamento incide sul mix energetico degli Stati membri e di conseguenza avrebbe dovuto essere approvato all’unanimità.

Il regolamento, cui si era opposta anche l’Ungheria, è stato invece approvato dal Consiglio a maggioranza qualificata (almeno 15 Stati che rappresentano non meno del 65% della popolazione Ue).

“Da diversi anni la Ue introduce provvedimenti nel settore energetico spesso devastanti per la Polonia (come Fit for 55), privandola della possibilità di esercitare il diritto di veto, chiaramente stabilito nei trattati”, ha sostenuto Kaleta, convinto che Bruxelles “sta utilizzando la crisi energetica per assumere tutte le competenze nel plasmare il mix energetico” degli Stati membri.

E sarebbe proprio “la politica climatica della Ue basata sul gas russo, adottata senza diritto di veto, la causa della crisi odierna”, secondo il vice-ministro.

Varsavia è riuscita a fare a meno delle forniture russe di gas, interrotte lo scorso aprile per il rifiuto di pagare in rubli, grazie al terminale di rigassificazione di Świnoujście (6 mld mc/anno che saranno raddoppiati entro il 2026) e il nuovo gasdotto Baltic Pipe.

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