Quando Fido
si morde la coda

A tutti è capitato di osservare un cane che, compiendo un movimento circolare, cercava di mordersi la coda: tale atteggiamento rappresenta un'espressione ripetitiva ed autolesionista, che ci racconta ben altro.

A tutti, almeno una volta nella vita, è capitato di osservare un cane che, compiendo un movimento circolare, cercava di mordersi la coda: tale atteggiamento, in apparenza buffo, rappresenta in realtà un'espressione ripetitiva ed autolesionista, che ci racconta ben altro.

Quasi sempre si tratta di un problema comportamentale, legato ad una condizione di vita noiosa, priva di stimoli benefici e ricca invece di stress nel quale il cane è costretto a vivere. Di conseguenza Fido cerca inconsapevolmente di «scaricare» sulla zona caudale (la coda) il suo stato di tensione emotiva e di comunicare al mondo il suo malessere interiore. Si può curare? Innanzitutto è d'obbligo una visita specialistica per escludere problemi alle ghiandole anali o scongiurare un'ossificazione anomala della zona coccigea; una volta verificato che non esistono complicazioni di tipo fisico, è fondamentale ri-organizzare la relazione con il proprio cane e la qualità della sua vita, il tutto accompagnato da una terapia comportamentale abbinata a brevi trattamenti farmacologici.

È necessario analizzare la personale relazione con il proprio cane, per cercare di capire cosa ci sta dicendo; non è facile e non solo per un discorso di «linguaggio» diverso, ma perché il primo che si deve mettere in gioco è il proprietario, che deve lottare con dei fantasmi chiamati pigrizia e motivazione; è una bella sfida, che si traduce migliorando la qualità esistenziale di entrambi, attraverso passeggiate di almeno 30 minuti invece dei cinque o dieci usuali, con le relative soste nelle aree cani, per permettere socializzazione e divertimento. E l'intero processo sarà anche caratterizzato da stimoli specifici, utili ad interrompere la stereotipia; è fondamentale infatti essere attenti e bloccare sul nascere il comportamento, usando dei semplici ma efficaci stratagemmi, come il lancio di una pallina o di un gioco, qualcosa insomma che permetta al cane di orientarsi verso un altro interesse. E una volta ottenuto lo scopo il cane sarà premiato, per sviluppare la sua autostima e rimarcare la relazione di cooperazione instaurata. Ci vorrà un po', ma con l'impegno il problema si risolverà.

Marco Bergamaschi

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