All’altro capo del guinzaglio... ci siete voi

Più volte in questa rubrica abbiamo parlato di condotta al guinzaglio, esaminando strumenti e metodi per migliorare il comfort della passeggiata. E se invece questa volta invertissimo le parti?

Proviamo a pensare a noi, cosa possiamo fare per migliorare la qualità della passeggiata del nostro amico con la coda? Anzi, proviamo ad immaginare che sia lui a voler risolvere la questione... Cosa ci chiederebbe?

Passeggiate più lunghe e varie
Buona parte dei cani spesso tira al guinzaglio perché le passeggiate sono ridotte al «minimo sindacale», pochi minuti sempre nel solito posto. Non è sufficiente, dopo qualche ora o magari addirittura dopo quasi tutta la giornata trascorsa in casa a oziare, la molla è carica. Provate ad ampliare quotidianamente il raggio della vostra sgambata e dopo qualche settimana potreste già notare dei miglioramenti.

Lasciatemi annusare!
Il cane vive in un mondo di odori e non è raro che alcuni strappi al guinzaglio vengano dati per la foga di seguire quella traccia o perché vuole soffermarsi ad «approfondirla» attraverso il suo naso. Troppe volte vedo proprietari contrariati che sfidano a suon di muscoli i loro cani per ripartire subito: la passeggiata è per loro, fiutare e lasciare la propria traccia è importante, pertanto, laddove è possibile, rispettiamo i suoi tempi.

Il giusto strumento
Come ho già avuto modo di dire in questa rubrica, pur prediligendo personalmente la pettorina, lo strumento perfetto per la passeggiata non esiste. Ci sono cani che vanno meglio con un collarino e altri che si trovano più a loro agio con la pettorina. Provateli entrambi e decidete insieme. Escludendo però dispositivi coercitivi quali i collari a strozzo!
Per quanto riguarda il guinzaglio, uno normalissimo da un metro e mezzo va bene, così come quello da addestramento. Attenzione a quelli estensibili perché rimangono sempre in tensione e sul marciapiede vanno tenuti bloccati alla lunghezza massima di 1,5 mt, ma sono decisamente comodi per curiosare in sicurezza in campagna.

Socializzazione
Il cane è un animale sociale e, ovviamente, quando in passeggiata incontra qualche suo simile, quasi sempre «parte in quarta» per andare a conoscerlo. Qui il discorso si fa più complicato perché implica un lavoro che va fatto insieme al vostro educatore cinofilo di fiducia, va detto però che precludere a priori ogni possibilità di socializzare è sbagliato, perché crea frustrazione e potenzialmente può generare forme di aggressività.

*Paolo Bosatra Dog Trainer
Educatore Cinofilo Professionista-

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